di Gaetano Veninata
GRUPPO C. La dolcezza del tocco al volo del “maudit” Antonio Cassano ricorda quelle carezze che si danno da adolescenti innamorati durante i primi approcci: ed è con l’1 a 0 del barese che si apre (e si chiude) un girone mediocre, dove l’Italia green (26 pt.) di Cesare Prandelli l’ha fatta da padrona indiscussa fino alla fine, con il tris calato contro una brutta l’Irlanda del Nord (9). Brutta – ma non tanto da meritare di essere chiamata Ulster dagli unionisti di Rai News. Visto che da queste parti siamo repubblicani, inoltreremo una mail di protesta firmata “Ira” alla redazione di Corradino Mineo.
Girone, dicevamo, senza storia, ma con un miracolo: a Tallin (16) avranno di che festeggiare per mesi l’impresa dei ragazzi di Tarmo Rüütli, vittoriosi nell’ultimo turno proprio a Belfast. L’Estonia va agli spareggi e lascia a casa la solita bizzosa e inconcludente Serbia (15) di capitan Dejan Stankovic (che dopo il match ha annunciato il suo addio alla Nazionale insieme al compagno Vidic): 0 a 1 a Maribor contro una Slovenia (14) già fuori dai giochi. Di Dare Vršič il gol vittoria, nei minuti di recupero del primo tempo. Un peccato, anche perchè ai serbi il talento non mancherebbe. Non sarà contento nemmeno Ivan il Terribile, lo spauracchio del Ferraris: un giudice di Belgrado ha deciso martedì per la non scarcerazione, nonostante le prove presentate dalla difesa di “incoscienza del giovane” al momento degli scontri di Genova. Prossima udienza il 25 ottobre.
Classifica finale: Italia 26, Estonia 16, Serbia 15, Slovenia 14, Irlanda del Nord 9, Far Oer 4.
GRUPPO B. Non ce la fa nemmeno la rutilante Armenia (17), forte dei suoi cognomi folli ma povera di esperienza: di fronte all’Irlanda del Trap (21) a nulla è valsa la rete di Henrik Mhkitaryan (chi?) e la splendida prestazione di Yura Movsisyan (chi?): 2 a 1 per i dubliners, che avrebbero comunque meritato un punto in meno per essere scesi in campo con un pigiamino verde a righe francamente osceno. Ora la squadra allenata da Giovanni Trapattoni si giocherà la qualificazione agli spareggi. Speriamo vada meglio dell’ultima volta, quando la Francia di mister Domenech le scippò in maniera banditesca partita e qualificazione. Nello stesso girone, tennistico 6 a 0 della Russia (23) contro Andorra (0).
Classifica finale: Russia 23, Irlanda 21, Armenia 17, Slovacchia 15, Macedonia 8, Andorra 0.
GRUPPO D. Figuriamoci se i galletti di Laurent Blanc (21) non dovevano qualificarsi per il rotto della cuffia, giocando in maniera noiosa, con la solita sufficienza, costringendo agli spareggi la squadra (questa sì) rivelazione dell’anno europeo: quel gioiellino chiamato Bosnia Erzegovina (20), che ha davanti uno spilungone dai piedi d’oro (Edin Džeko) e dietro un centrocampo imbevuto di talento (su tutti Miralem Pjanić). Un peccato, un’ingiustizia quel rigore a dodici minuti dalla fine dell’ex stellina dell’Arsenal Samir Nasri, dopo il vantaggio iniziale bosniaco. Ma il calcio, si sa, è materia astrusa, arte del nonsense.
Classifica finale: Francia 21, Bosnia 20, Romania 14, Bielorussia 13, Albania 9, Lussemburgo 4.
GRUPPO A. A Bruxelles ritrovano un governo dopo 18 mesi, ma perdono un europeo dopo 60 minuti in cui la Turchia di Guus Hiddink non riesce a bucare la bucabilissima porta di Kamran Aghayev (portiere azero). Poi entra in campo Selçuk Inan e sforna assist come fossero kebap: 1 a 0, rete dell’attaccante del Trabzonspor Burak Yılmaz, turchi agli spareggi con il minimo sforzo, belgi a casa (1-3 a Düsseldorf contro il rullo tedesco).
Classifica finale: Germania 30, Turchia 17, Belgio 15, Austria 12, Azerbaigian 7, Kazakistan 4.
GRUPPO I. Vola agli spareggi anche la Repubblica Ceca (13), che non sarà più quella di Pavel Nedved, ma è pur sempre una signora squadretta: 4 a 1 a Kaunas contro la Lituania (5, a ognuno il suo sport) con doppiette di Michal Kadlec e Jan Rezek. A casa resta la simpatica Scozia, sconfitta 3 a 1 dalla furie rosse guidate dal folletto del City David Silva.
Classifica finale: Spagna 24, Repubblica Ceca 13, Scozia 11, Lituania 5, Liechtenstein 4.
GRUPPO F. La Grecia (24) evita – quantomeno – il default calcistico compiendo il suo dovere al Mikheil Meskhi di Tbilisi, battendo con affanno la Georgia 2 a 1 e finendo (immeritatamente) in testa al girone davanti alla giovane Croazia di mister Bilic (2 a 0 contro la Lettonia, reti di Eduardo e Mandžukić).
Classifica finale: Grecia 24, Croazia 22, Israele 16, Lettonia 11, Georgia 10, Malta 1.
GRUPPO G. Se c’è una cosa bella da vedere, per quanto riguarda il calcio est-europeo, è l’incedere folleggiante di Stevan Jovetić, il montenegrino riccioluto trequartista della Fiorentina: per questo sono rimasto un po’ deluso notando martedì sera la sua assenza nel match perso dal Montenegro contro la Svizzera (0-2). I suoi riescono comunque ad accedere agli spareggi e il tifo degli esteti del pallone – ne sono sicuro – non potrà che essere dalla parte di Podgorica. Basteranno per accedere a Euro 2012 la bellezza di Stevan e la tristezza di Mirko Vucinic? Noi speriamo di sì.