Ci siamo imbucati alla conferenza stampa post-partita di Paulo Bento, il c.t. del Portogallo, appena eliminato dalla Spagna in semifinale. Il mister era piuttosto deluso, ovviamente, essendo a un passo dallo scrivere una pagina storica per il calcio portoghese. Ecco cosa gli abbiamo chiesto e come ci ha risposto.
- Mister Bento, il suo Portogallo ha fatto un grandissimo europeo. Una squadra quadrata, solida, davvero tosta. Con individualità esaltanti, non solo Ronaldo, ma anche Nani, Meireles, Coentrao. Complimenti. Volevo chiederle questo. Non ha un po’ di rammarico per non avere un attaccante del calibro di Bernardo Corradi?
- Sì, capisco perfettamente. Un’altra domanda. La Spagna ha avuto due giorni di riposo in meno rispetto a voi. Per lunghi tratti forse questa differenza si è notata, il tiki-taka solito non era il tiki-taka solito e a centrocampo non c’è stata gara: almeno fino ai supplementari siete stati decisamente superiori. Non crede che, magari tirando in porta – ne ho buttato una lì a caso – avreste avuto qualche possibilità in più di fare, ad esempio, un gol?
- Certo, è ovvio. Ah, un’ultima cosa e poi passo il microfono ai colleghi. Lei ha presente Cristiano Ronaldo, vero? Sì, ehehe, il numero 7, bravo pirla. Dunque Cristiano Ronaldo, miglior giocatore al mondo insieme a Messi, piede sopraffino, personalità da vendere, occhi di tigre. Sì, lui. Com’è che il rigore non lo ha tirato lui ma quella cassettiera coi piedi a banana di Bruno Alves?
- Bene, grazie. Lei si chiama come un vassoio giapponese, lo sa?