di Gaetano Veninata
Si chiama Valter con la “V” ed è nato a San Pietro di Gorizia (Šempeter-Vrtojba) 25 anni fa: di cognome fa Birsa ed è il nuovo numero 10 del Genoa e della nazionale slovena, avversaria questa sera a Firenze dell’Italia prandelliana. Non gioca con l’iPad, come il nostro buon Mario Balotelli, ma se la cava con il sinistro: calciatore dell’anno in patria, nel 2006, è arrivato alla corte di Alberto Malesani quest’anno, dopo la parentesi francese (Sochaux e Auxerre). Birsa sarà uno dei tanti “italiani” in mostra al Franchi: tra i pali il cugino dello squalificato Handanovič friulano, Jasmin (ex Mantova ed Empoli); in campo Cesar e Jokić del Chievo; in panchina i palermitani Iličič e Bačinovič, il secondo portiere Belec (Crotone); in tribuna Koprivec (Bari). A preoccupare la difesa azzurra – oltre al talentuoso Birsa – ci penserà una coppia che si toglie 10 anni: Matavž (22) e Novakovič (32). Il Viminale, invece, sembra molto più preoccupato per quel migliaio di tifosi sloveni in arrivo a Firenze, memore di quella revanscista amichevole agostana del 2002.