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Euro: Smantelliamo l’unione monetaria prima che sia troppo tardi.

Creato il 11 dicembre 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Si può morire di Euro?

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E cosi i nodi vengono al pettine, gli euroscettici prima messi alla gogna, e adesso dopo gli interventi di prestigiosi economisti e docenti universitari come Claudio Borghi Aquilini, Alberto Bagnai e Antonio Maria Rinaldi, sono ascoltati e temuti.  «Dobbiamo prendere atto che è in corso una guerra finanziaria», avverte Magdi Allam, deputato europeo organizzatore della due giorni «Morire per l’euro?». La carneficina riguarda innanzitutto le aziende che «muoiono paradossalmente non perché hanno dei debiti ma perché vantano dei crediti, in un contesto dove il principale debitore insolvente è lo Stato che deve circa 130 miliardi di euro alle imprese».

«La democrazia è stata mortificata perché non si è più consentito alle rispettive politiche nazionali, espressioni di deleghe popolari, di poter attivamente intervenire per adeguare e mediare le regole» spiega Rinaldi, docente di Finanza aziendale presso l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara.

“Divorzio consensuale” dice  Bagnai o “altrimenti dotarsi di strumenti di politica monetaria adeguati, per  dar vita alla creazione di due euro”«La flessibilità del cambio sarebbe stata il miglior stimolo alle necessarie riforme per i Paesi del Sud e alla opportuna cooperazione con quelli del Nord». Ripristinarle sembra una soluzione inevitabile, «almeno fino a quando l’armonizzazione delle economie reali e il compimento dell’unione politica non rendano naturale e razionale l’adozione di una moneta unica».

Si di Euro si può morire

Commento:  Se 10 anni fa avessero ascoltato le massaie alle prese con la diminuzione ( se non al dimezzamento) del potere d’acquisto oggi non saremmo arrivati a questo punto, con pochi che si arricchiscono e molti si impoveriscono. Ma questa Europa ha un deficit di buonsenso? O gli interessi particolari sono cosi forti da essere capaci di ammazzare la nostra economia reale ed  il reddito delle famiglie senza dover rendere conto a nessuno? Intanto le cronache di questi giorni registrano espressioni di grande malcontento nella popolazione, sono prodromi di qualcosa di più grave?

P.S. Da nove mesi non si parla di altro che del congresso Pd, lo abbiamo conosciuto ed ascoltato fino allo sfinimento,  adesso è finito per fortuna, è ora che il maggior partito al governo si dia una smossa, Berlusconi è fuori dal Senato, Forza Italia è all’opposizione, gli alibi sono finiti, caro Letta adesso il cerino acceso  è fra le tue mani, se ti bruci le dita vuol dire che si incendia il paese. F.L.R.

 



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