Stranezze e nefandezze della tv pubblica alle prese con l’esclusiva degli Europei di Calcio in Polonia e Ucraina.
Comincia l’Europeo, tanta attesa e tanti giorni per preparare al meglio l’esordio anche a RaiSport. Primo collegamento con la Polonia e manca l’audio. Si torna in studio dove Paola Ferrari sembra ferrata sulla cerimonia d’apertura, ideata e diretta dal veneziano Marco Balich: “mi hanno detto, se non sbaglio, che dovrebbe essere curata da un italiano”. Non troppi particolari, grazie!
Prepartita di Olanda-Danimarca. Enrico Varriale ricorda la diversa considerazione, ma il palmares identico, delle due nazionali: solo un titolo europeo. “Che poi è quello che ha vinto l’Italia” obietta il sempre pungente Ivan Zazzaroni. Replica secca di Varriale: “Abbiamo tre mondiali, non buttiamoci sempre a terra”. Un buon inizio sarebbe ricordare che sono quattro…
Non pervenuto il commento tecnico in Olanda-Danimarca: manca il commentatore! Spiega tutto, in apertura di match, la prima voce Gianni Bezzi: “Per cause di forza maggiore non c’è Vincenzo D’Amico, in quanto è rimasto bloccato a Kiev per problemi di trasferimenti interni qui in Ucraina, che non sono semplici per nessuno”. D’Amico avrebbe perso l’aereo… e magari la prossima volta parti prima!
“In questa telecronaca siamo costretti a tornare un po’ all’antico”. Gianni Bezzi ammette la funzione di macchina del tempo delle telecronache Rai.
Lasciato solo per tutta la partita, il povero Bezzi improvvisa un one man show. Si parte dalle formazioni, dove le maggiori difficoltà arrivano con lo sconosciuto portiere orange: “In porta l’Olanda con Skekel… Skelekenbur”. Male anche sui colori: l’associazione giusta è bianco=Danimarca, arancione=Olanda, ma il nostro preferisce variare. La perla infine è sul palo di Robben nel primo tempo: “sembra un 2012 fatato, ma in senso negativo per Robben”. Estroso!
Germania-Portogallo. Al gol tedesco di Gomez, Fulvio Collovati, che lo voleva fuori per Klose da più di mezzora, si scatena e millanta strane doti divinatorie: “guarda l’ho visto! L’ho detto prima, ammettiamolo, l’ho detto prima perché l’ho visto”.
“Chissà Löw cosa sta dicendo in tedesco”. Ancora Collovati alle prese con scoperte linguistiche.
Prepartita di Italia-Spagna. Il team leader Marco Mazzocchisi avventura in un esempio di sintesi e chiarezza di linguaggio giornalistico: “una qualificazione semplice per gli azzurri, una qualificazione che poi invece è stata, come dire, cancellata dal punto di vista dei risultati, non perché l’Italia non si sia qualificata, ma perché poi le amichevoli successive non sono andate molto bene”. Allora ci siamo all’Europeo, c’avremmo giurato che erano gli azzurri quelli che si stavano riscaldando.
“Non sono invincibili: ricordo che l’”Invincibile Armata”, d’estate, nella Manica, fece una brutta fine”. Lo storico Mazzocchi sceglie il suo precedente di sconfitta spagnola: una battaglia navale di quattro secoli fa con 10.000 morti.
Sempre Mazzocchi si sbilancia: “Dal punto di vista tattico che Thiago Motta giochi coi capelli lunghi o con i capelli corti, io lo posso dire tranquillamente, non cambia davvero niente”.
Ancora problemi con la viabilità, stavolta per gli ospiti di RaiSport: l’attore Massimo Ghini, nel suo imprecisato ruolo di opinionista, è in ritardo. Ma arriva appena in tempo per l’inizio del match dell’Italia. Sospirone di sollievo!
“Un minuto, zero a zero, partita tattica”. A 3’10”: “Pirlo sembra fuori dal gioco”. L’inquietudine di Bruno Gentili nei primi minuti di Italia-Spagna.
Fabregas pescato in offside: “Posizione di fuorigioco nettissima” per Gentili. Parte il replay, lo spagnolo è in linea. Morale: “Bisogna essere sempre prudenti in certi giudizi, mai sbilanciarci”.
Lodevole, infine, l’iniziativa della Rai di allestire dei maxischermi nelle tendopoli delle zone colpite dal terremoto. Lodevole e per niente propagandata…
Riccardo Marchese
(per Vavel Italia)