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Euro2012 – Rai, ma ce la fai?

Creato il 13 giugno 2012 da Solosport @solosport

Stranezze e nefandezze della tv pubblica alle prese con l’esclusiva degli Europei di Calcio in Polonia e Ucraina. Seconda puntata!

Euro2012 – Rai, ma ce la fai?

Partiamo da RaiSport1, servizio di presentazione della Croazia, prossima avversaria dell’Italia: “in attacco Bilic punta sull’inossidabile Olic”. Sicuro: uno talmente inossidabile da essere costretto al forfait, per un infortunio alla coscia destra, ancor prima di partire per la Polonia. Sul pezzo!

Minuti iniziali di Francia-Inghilterra, calcio d’angolo per “les bleus”. Hart sbaglia l’uscita alta e il redivivo Vincenzo D’Amico (ce l’ha fatta, ha preso l’aereo ed è allo stadio!) è irreprensibile: “Ci ha abituati comunque. Ricordiamoci quello che ha combinato in Sudafrica”. Cosa avrà mai fatto nell’ultimo mondiale il portiere del City? Nulla! Anche perché restò in panchina in tutte e quattro le gare giocate dall’Inghilterra. Che D’Amico si riferisca alla clamorosa papera di Robert Green contro gli Usa? Mistero.

Lunghi e inspiegabili silenzi di Gianni Cerqueti sempre in Francia-Inghilterra. Evidentemente il telecronista non ha ben presente una legge di fondo del calcio in tv: se ad una partita scialba aggiungi una telecronaca a tratti muta, monotona e lenta, la voglia di cambiare canale aumenterà in modo direttamente proporzionale ai passaggi orizzontali in campo.

Solite difficoltà di associazione squadra colore per Gianni Bezzi in Ucraina-Svezia (e stavolta il giallo di base di entrambe non aiuta mentalmente). Il nostro dà comunque segni di miglioramento – d’altronde far peggio era abbastanza difficile. Il prossimo passo sarà di accorciare il ritardo del parlato sulle immagini (vedi primo gol di Sheva). Migliorare un po’ il fuori sincrono insomma, d’altra parte stiamo parlando di Bezzi mica di Ghezzi.

Ancora lui in Ucraina-Svezia: “Lo posso dire partita incolore di Rosenberg?”. E se ora ti dicessi di no?

“Nel possesso palla i numeri parlano chiaro: 62% per l’Ucraina e molto molto meno ovviamente per la Svezia”.
Gli scoop di Paola Ferrari.

Euro2012 – Rai, ma ce la fai?

Grande qualità anche nel ticker (il rullo di informazioni testuali ai piedi del video) di “Mattina Sport”, il nuovo contenitore di RaiSport1. Risultati del giorno precedente. Chi ha giocato? Ucraina-Svizzera 2-1! (foto in alto).

L’eroe di turno però è Marco Lollobrigida in Grecia-Repubblica Ceca. Non buona la preparazione che precede la telecronaca (sempre che in Rai esista questo tipo di approccio): si parte con “Rosicky al suo quarto Europeo, perché già nel 2000 era stato inserito nelle liste di Belgio e Olanda”. Certo, nel 2000 fu presente e giocò anche due partite, ma nel 2008, però, restò fuori perché infortunato! In logica si direbbe fallacia deduttiva, ma a noi qui interessa sottolineare che Rosicky è “solo” al suo terzo Europeo.
Altra inesattezza dopo il vantaggio lampo del ceco Jiracek: “Il gol più veloce nella storia delle fasi finali degli Europei era della Germania dopo 2 minuti e 20 secondi” Non è così. Ma notizia, notizia, arriva la correzione in corsa dopo qualche minuto! Infatti, il gol più veloce era e resta quello del russo Kirichenko ad Euro 2004 (dopo 1’04”). Quello di Jiracek entra al terzo posto in questa speciale classifica, ma soprattutto nelle prime posizioni di gol tedeschi neppure l’ombra…

Ancora Lollobrigida a metà ripresa: “Oggi meglio Baros rispetto alla partita con la Russia, si è mosso di più”. Passano non più di 10 secondi e il ct ceco lo richiama – giustamente – in panchina. Chi entra al suo posto? “Attenzione perché si gioca una carta interessante Bilek, entra Lafata, è stato capocannoniere con lo Jablonec…” e via con la sua carriera e i suoi 25 gol nel campionato ceco appena concluso. L’unico problema, però, è che in realtà sia entrato Pekhart e servono tre interminabili minuti di gioco, 30 secondi di imbarazzato silenzio e un primo piano affinché Lollobrigida se ne renda conto e lo comunichi ai telespettatori con un timido “ed è Pekhart!”.  Ma c’è una giustificazione: “sulla distinta avevo scritto Lafata”. E ti avranno fatto uno scherzo!

Intervallo di Grecia-Repubblica Ceca, nello studio di Roma, Paola Ferrari ricorda i “due gol dopo 7 minuti”, “no, 6” la correggono. Lei non si scompone: “sì, 6-7 minuti”. Ma sì, abbondiamo, vuoi mettere il paragone con essere precisi!

“Il gioco pericoloso non è mai passibile di cartellino giallo”. Le licenze arbitrali di Marco Lollobrigida.

Secondo tempo di Polonia-Russia, occasione per Dzagoev che si libera al tiro dopo uno scambio perfetto con il compagno Kerzhakov. Fulvio Collovati la racconta così: “ha cercato un uno due con Ghe…ker…ke…giar…gov. Scusate”. Figurati Fulvio, in questo mare a mala pena ti si nota.

Dalla panchina dentro uno sconosciuto per la Russia. Collovati: “entra Palychenko”. Alberto Rimedio: “sì, entra Plavyuchenko”.

Un “non ce la potrete mai fare” lo dedichiamo, in conclusione, a tutti i giornalisti scoppiati a ridere in sala stampa dopo le deliranti frasi di Cassano sull’eventuale presenza di calciatori gay in nazionale.

Riccardo Marchese
(per Vavel Italia)



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