Ha vinto la squadra più forte, la squadra più… squadra, dimostrando una volta di più che non sempre mettere insieme dei grandissimi giocatori basta a vincere. Partiamo dai vincitori morali di queste Final Four: il Partizan! Esempio a livello mondiale per gestione di un club professionistico sportivo; e poi diciamocelo, sarà l’acqua di Belgrado, o la bacchetta magica di Vujosevic, ma questi ragazzi hanno davvero qualcosa di speciale dentro.
Anche il Cska ha dimostrato che l’esperienza spesso conta più del talento: con una banda di “vecchietti” coach Pashutin ha rischiato di fare lo sgambetto al Barcelona restando in gara fino a un minuto e mezzo dalla sirena finale.
I complimenti vanno ad ogni modo anche all’Olympiacos, nella speranza che il presidente
Chiudiamo infine con un tributo al Barça: probabilmente la squadra più gradevole da vedere in attacco, e più solida in difesa (assieme al Partizan, che però non ha gli stopper dietro). Tre menzioni sono quantomeno obbligatorie: Xavi Pascual, coach giovane ma che ha già dimostrato di valere la panchina in cui siede; Juan Carlos Navarro, che aggiunge anche il premio di MVP della finale al suo già ricchissimo palmares personale; e Gianluca Basile che finalmente raggiunge il traguardo inseguito una vita e solo sfiorato in passato.
Qui sotto le immagini dedicate proprio a Re Juan Carlos, talento tra i più puri del basket mondiale.