No, non sono Phileas Fogg ed il suo cameriere francese Passepartout, i protagonisti del famoso romanzo di Jules Verne, ma quasi. I nostri avventurieri si chiamano Ana Isabel Aranda e Juan Manuel Alfonzo, due giornalisti spagnoli che stanno per ripercorrere l’Europa rurale in 80 giorni. I nostri eroi viaggeranno a bordo del loro furgoncino dal 22 giugno al 9 settembre per farci conoscere, con un documentario stile road movie, le iniziative più interessanti ed innovatrici che si stanno realizzando nel nostro vecchio continente.
Turismo rurale, innovazione agraria, ecoturismo attivo, micro-turismo, iniziative forestali: si parlerà di questi e di altri temi in un viaggio che ha come obiettivo principale la sensibilizzazione verso uno stile di vita che è sempre stato parte integrante della nostra essenza.
È un progetto che ci ha fatto innamorare dal primo istante in cui abbiamo conosciuto i due giornalisti, è per questo che abbiamo voluto suggellare l’iniziativa con il nostro patrocinio. Ana e Juan Manuel hanno inoltre ricevuto l’appoggio della Rete spagnola per lo Sviluppo Rurale (REDR, link in spagnolo) e della Rete Europea per lo Sviluppo Rurale (ELARD, link in inglese) grazie alle quali hanno stretto i contatti con le reti di azione locale impegnate nello sviluppo di innumerevoli progetti d’interesse in tutta Europa.
Non c’è niente di meglio che far parlare direttamente gli interessati, no? A loro la parola quindi.
Come è nata l’idea del Giro d’Europa in 80 giorni?
Voglia di viaggiare e desiderio di conocere le mille facce dell’Europa rurale. È un progetto giornalistico che avevamo intenzione di svolgere separatamente e che ora invece ci vede uniti. È il punto di incontro di esperienza giornalistica, nel mondo della cultura e del turismo, della comunicazione e del marketing; tutto associato ad una gran voglia di migliorare.
Il mondo rurale non è certamente sotto i riflettori dei media, per molti è solo un mondo lontano ed isolato: invece sono molteplici le esperienze che la vita rurale offre agli abitanti delle grandi città, come il turismo rurale e l’agricoltura sostenibile.
Che obiettivi vi siete preposti?
Più che una semplice avventura, il nostro Giro d’Europa in 80 giorni è una ricerca personale di crescita; ma è anche una risposta alla situazione economica attuale, una risposta che vuole essere da stimolo alla riflessione, e nel nostro caso all’azione. Raccoglieremo informazioni “di prima mano” con l’obiettivo di diffondere l’importanza della biodiversità nel settore rurale europeo, che rappresenta quasi il 70% del continente. Ci concentreremo sui nuovi processi e sulle nuove dinamiche e, se di pubblica utilità, le diffonderemo utilizzando lo strumento del road movie.
L’avventura più bella della nostra spedizione sarà conoscere gente cordiale e amorevole, scoprire paradisi terrestri dove poter conoscere lingue e culture differenti che, tutte, ci uniscono alla Terra come un tutt’uno.
Cosa pensate di trovare nelle diverse nazioni che visiterete? Che cosa vi aspettate?
Partiamo già con in testa qualche spunto frutto di viaggi ed esperienze passate. Ogni nazione si caratterizza però per un differente grado di sviluppo ed una visione originale su ciò rappresenti il termine rurale. I paesi mediterranei sono maggiormente legati alle tradizioni della terra mentre quelli settentrionali sono amanti dell’innovazione e delle energie rinnovabili. In ogni modo, siamo certi che non saranno poche le sorprese.
Partiamo senza aspettarci nulla in concreto, ci lasceremo sorprendere in tutta umiltà da nuovi spazi ricchi di magia, di bellezza sempre nuova, di natura.
Avete ricevuto appoggio da parte di istituzioni o imprese? È stato difficile?
È stato molto difficile, una grande sfida. La più grande soddisfazione quando si ha in mente un progetto è trovare qualcuno che condivida il nostro punto di vista: in questo abbiamo avuto fortuna, abbiamo conosciuto veri e propri visionari. Gente di gran valore che ha avuto fiducia nella nostra capacità e nel nostro impegno. Con voi di Toprural ad esempio non abbiamo trovato un semplice socio ma un gruppo di amici che ci hanno saputo trasmettere conoscenze e know-how sul turismo rurale.
In precedenza ci eravamo affidati al crowdfounding ma senza successo: eravamo però così convinti della nostra idea, diffondere i valori dello sviluppo rurale, che ci siamo rivolti alla Rete spagnola per lo Sviluppo Rurale. Questa volta sì: questi ultimi hanno immediatamente compreso il leit motiv del nostro progetto e ci hanno aperto le porte, importantissime, dei contatti con le reti di sviluppo europee (European Leader Association) che a loro volta ci stanno aiutando molto con l’organizzazione della spedizione. Godiamo anche del patrocinio di New Holland, impresa leader nel settore delle macchine agricole. Non possiamo non ringraziare tutto l’appoggio ricevuto dai mezzi di comunicazione ed i nostri amici di “Casárbol” (link in spagnolo) che si dedicano alla costruzione di alloggi insoliti: le case sugli alberi.
Quale sarà il vostro itinerario? Quando e da dove partirete?
Percorreremo quasi 15.000 chilometri attraversando 25 paesi. Partiremo da Madrid il 22 giugno e attraverseremo Portogallo, Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Slovenia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Grecia, Italia, Monaco e ancora Francia per tornare in Spagna, a Madrid, passando da Barcellona.
Come potremo seguire la vostra spedizione?
Abbiamo creato un portale: Europaen80dias.com (link in pagnolo) dove racconteremo praticamente tutto in diretta. Saremo anche presenti sulle reti sociali per raccontare le stranezze e le avventure più insolite. Saremo inoltre visibili – grazie alle collaborazioni con i media – su stampa, radio, internet e televisione. Se le condizioni tecniche e meteorologiche lo permetteranno, andremo in onda anche sul nostro programma televisivo “De Mentes Abiertas” in Colombia, sul canale TRO (link in spagnolo). Faremo di tutto per condividere con la maggior quantità di gente possibile il nostro viaggio e le nostre esperienze.
Come pensate di riassumere l’intera esperienza a viaggio concluso?
L’idea è montare un road movie che duri più o meno 60 minuti anche se sicuramente l’esperienza, così ricca e particolare, verrà ripresa in un libro. Presenteremo il tutto in una conferenza stampa prevista per inizio 2013.
Diamo il nostro in bocca al lupo a Ana e Juan Manuel per il loro lungo ed interessante viaggio, gli staremo vicino e seguiremo le loro avventura dai nostri canali social Facebook, Twitter e Google+.