Il 24 luglio è la prima giornata di qualificazione a Gizzeria, in Calabria, nel mare antistante il parco sportivo balneare “Hang Loose Beach”, per l’European Course Racing Championship di Kitesurf. Per la categoria degli uomini, sono due le batterie a partire, ciascuna composta da 37 riders; unica, invece, quella delle donne, che, allo start, si presentano in 18. Gli atleti, provenienti da tutto il mondo, alle 11,00 scendono in acqua per il training libero e, alle 12,30, prendono il via per confrontarsi nella disciplina del course racing che consiste nel fare della vere e proprie gare su distanze variabili.
Alla base di questa disciplina ci sono la velocità e le tecniche di regata, niente gara di stile o estetica delle manovre, quindi, ma una vera competizione agonistica che premierà i più forti e i più veloci, un testa a testa, boa a boa. Una gara particolarmente difficile nelle acque di Gizzeria che presentano un’onda abbastanza insidiosa, che sottopone le gambe ad un notevole sforzo fisico, quindi bisogna concentrarsi sul far correre la tavola e non stringere troppo il vento per non subire l’onda. « È meglio fare un angolo meno chiuso di bolina o di vela, non risalire troppo il vento, ma far scorrere la tavola in modo da ammortizzare meglio l’onda», suggerisce uno dei rider della squadriglia italiana, Enrico Tonon, che è arrivato dal Veneto. Una manifestazione sportiva prestigiosa, questa di Gizzeria, e di grande valenza internazionale. Non a caso si registra la partecipazione di atleti titolati a livello mondiale. Prima fra tutti Steph Bridge, inglese, campionessa europea in carica, la più accreditata alla vittoria finale tra le donne.
Tra i più favoriti degli uomini, invece, è il colombiano, di origini italiane (i suoi genitori sono del Molise), Riccardo Andrea Leccese, senza trascurare il romano Lorenzo Giovannelli che, proprio a Gizzeria, lo scorso anno, ha conquistato il titolo europeo nella specialità “slalom”. «È sempre un piacere – dice Giovannelli – tornare in Calabria. È uno degli spot più ventosi d’Italia e per quanto riguarda i rider è un posto molto accogliente. Anche l’organizzazione quest’anno è migliorata molto. Io, come anche gli altri atleti, siamo qui già da qualche giorno e abbiamo fatto numerosi giri di warm up che hanno dato delle ottime risposte. Speriamo di riuscire a portare a casa un ottimo risultato, così come abbiamo fatto l’anno scorso, e mantenere alta la bandiera italiana». A condividere il giudizio positivo sulla location è anche Steph Bridge. «Il luogo è magnifico – dice – e la presenza costante del vento è una risorsa per noi rider. Il mare è calmo e caldo. Anzi, forse è un po’ troppo caldo per un’inglese. La mia volontà è quella di confermarmi nel titolo. So bene che la qualità degli atleti è alta, ma ce la metterò tutta per vincere».
Nutrita la pattuglia degli atleti italiani, sono 19. Gli azzurri possono già annoverare un “primato” con Mario Calbucci, di Cesena, già campione italiano race e slalom, che , coi suoi 16 anni, è l’atleta più piccolo (d’età) della manifestazione. «Si sono il più giovane nella coppa, sia italiana che europea. Sono qui per disputare la gare e concorrere per il titolo europeo juniores. Questo spot di Gizzeria è fantastico: tanto spazio, tanta accoglienza e, soprattutto, tanto vento e tanto mare». Team numerosi sono arrivati anche da Francia, Spagna, Polonia, Germania, Gran Bretagna. Ma ci sono atleti provenienti anche da Australia, Colombia, Russia, Stati Uniti, Turchia. Domani, al termine della seconda giornata di qualificazione, nella categoria uomini, saranno i migliori 37 ad accedere alla competizione per la flotta “gold”, mentre gli atleti che si piazzeranno oltre la 37esima posizione animeranno quella “silver”. Venerdì e sabato si svolgeranno le prove di “gold” e “silver”. Domenica i primi dieci della “gold” si contenderanno il titolo europeo. Le donne, invece, già da oggi, accumuleranno i tempi per la classifica finale e, quindi, per la conquista del titolo.
Il 26 luglio squalifica per i romani Lorenzo Giovannelli e Andrea Beverino, proprio quando sono rispettivamente terzo e quinto; stessa sorte per la russa Elena Kalinina, costretta a lasciare la leadership faticosamente conquistata. Non era ancora mai capitato prima in una gara di così alto valore internazionale. Gli stazzatori (coloro che misurano tutte le attrezzature) hanno presentato alla giuria una formale protesta per le misure di alcune tavole e la squalifica è stata immediata e inesorabile ed ha colpito 15 concorrenti, oltre ai già citati Giovannelli, Beverino e Kalinina. «Questi atleti - dice Claudio Alessandrello, International race officer (il giudice internazionale di regata) – hanno utilizzato delle tavole che non erano regolari perché non rientravano nella misure standard previste dalla classe per partecipare alle regate, in termini tecnici si direbbe “fuori stazza”. In questo caso, a rimetterci è il concorrente, in quanto unico responsabile dell’attrezzatura». Il migliore in gara è Oliver Bridge, il quindicenne inglese, figlio della campionessa europea in carica, Steph, che si aggiudica le tre regate di oggi. A lottare contro il giovane inglese per le prime posizioni, il russo Ivan Dorinin ed il francese Maxime Nocher. Nella categoria donne, mamma Bridge, dopo la squalifica di Kalinina, balza al primo posto della classifica provvisoria, seguita dall’olandese Roose Katia. Il parco sportivo balneare “Hang Loose Beach”, che ospita l’evento, è visitato dal vicepresidente nazionale della Fiv, Federazione italiana vela, Francesco Ettorre. Il dirigente è venuto per valutare la struttura e capire se esistono i presupposti per fare un centro di preparazione olimpica (nel 2016, il Kitesurf parteciperà alle Olimpiadi come disciplina dimostrativa). «Si tratta – ha detto Ettorre dopo un giro perlustrativo – di una struttura di primo livello ed ha tutti i numeri per diventare polo d’attrazione di prim’ordine per i rider di tutta Italia. Ci sono, quindi, buone possibilità che la Federazione scelga Gizzeria e l’ Hang Loose Beach per gli allenamenti dei nostri atleti».
Per l’articolo di ringrazia l’Ufficio Stampa di Mario Tursi Prato.