A Berlino vince dunque Melancholia di Lars Von Trier, che si aggiudica le statuette per il miglior film, la miglior fotografia e le migliori scene. Premio indubbiamente meritato per una pellicola potente, visionaria, disperata, ma anche rigorosa e struggente, finalmente senza gli eccessi stilistici di molte opere dello stesso regista. Von Trier si conferma anche grandissimo direttore di attrici, in questo caso le bravissime Kirsten Dunst e Charlotte Gainsbourg.
'Melancholia', miglior film europeo
Ed è ancora Danimarca anche per il premio per la miglior regia: ad aggiudicarselo è Susanne Bier per il suo In un mondo migliore, a sua volta già premiato a febbraio con l'Oscar 'americano', a conclusione di un anno da incorniciare per la sua brava regista. E niente da dire nemmeno sulla scelta della miglior attrice, che è risultata la brivissima Tilda Swinton per We need to talk about Kevin. La Swinton era già finita in nomination l'anno scorso con Io sono l'amore di Guadagnino.Susanne Bier, miglior regista
Il premio per il miglior attore va invece a Colin Firth, per la sua interpretazione ne Il discorso del re: unica statuetta vinta dal film trionfatore agli Oscar d'oltreoceano, ma che in Europa non ha trovato frotte di estimatori. Giustamente, direi: la pellicola di Tom Hooper è stata fin troppo sopravvalutata negli States, ottenendo una messe di premi che sono indubbiamente troppi per un film patinatissimo, elegante, stilisticamente perfetto ma oltremodo lezioso e 'ruffiano'. Bravi i giurati europei a non essersi fatti abbindolare dal manierismo di fondo di quest'opera. Peccato invece per il 'nostro' Michel Piccoli, che non ce l'ha fatta a vincere per Habemus Papam di Nanni Moretti, ma che si è 'consolato' con un premio alla carriera.Italia a bocca asciutta, dunque. E d'altronde non avevamo molte speranze. Moretti era il nostro unico nome in gara, ma si sapeva che non avrebbe incantato i cuori dei giurati: a testimonianza dell'enorme difficoltà dei prodotti di casa nostra ad essere 'venduti' all'estero... Habemus Papam era un degno candidato, ma certo non poteva nulla di fronte ai titoli che abbiamo elencato fin qui, ben più 'strombazzati' dai media. In nome di un provincialismo di fondo tipicamente italiano.
Riconoscimenti anche ai fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne per la sceneggiatura de Il ragazzo con la bicicletta e al compositore Ludovic Bource per le musiche di The Artist, autentica sorpresa della stagione. Ma di questo piccolo film francese, girato in b/n e addirittura muto (!) ne riparleremo prestissimo...