Photo credit: World Trade Organization / Foter / CC BY-SA
Il numero di europei che combattono in Siria è “senza precedenti” e “le reti” di tali ‘guerrieri’ “possono essere utilizzate per scatenare attacchi in Europa”. Questo è l’allarme lanciato dal vicepresidente della Commissione Michel Barnier, che è intervenuto oggi davanti al Parlamento Europeo. Sempre nel suo intervento davanti al Parlamento Europeo, Michel Barnier ha sollecitato solidarietà per i profughi, ma anche sottolineato che “dobbiamo restare vigili nei confronti dei cittadini europei che si spostano per andare a combattere in Siria”. Proprio sugli europei che combattono in Siria gettano luce i recenti casi come l’attacco dei miliziani Shabaab al centro commerciale Westgate di Nairobi, nel quale si sospettava la presenza e l’intervento diretto di una donna bianca europea e di cittadinanza anglosassone o anche il caso del nostro connazionale Giuliano Ibrahim Delnevo, morto lo scorso giugno in Siria gettano inquietanti ombre sulla capacità di reclutamento dell’estremismo di matrice islamica nei paesi europei, reclutamento che non interessa più soltanto membri di famiglie islamiche, ma persone che si convertono all’Islam e ne abbracciano le compagini più estreme, finendo in paesi in stato di guerra o di guerriglia e unendosi alle forze di ribelli. Delnevo era uno studente genovese di 20 anni e si era convertito all’Islam, assumento il nome di Ibrahim ed era indagato a Genova per reato di arruolamento con finalità di terrorismo. Il giovane si era recato in Siria oltre un anno fa, al confine tra il paese di Assad e la Turchia ed era entrato in contatto con un gruppo di volontari ceceni. Successivamente aveva appoggiato direttamente la causa dei ribelli siriani contro il regime di Assad, causa che lo ha portato alla morte negli scontri tra i miliziani e le forze siriane. Ma non si tratta di un caso isolato, dato che, secondo fonti della comunità araba, gli italiani in Siria sarebbero decine, addirittura 50. Persone partite dall’Italia per unirsi ai ribelli in Siria nella lotta contro il regime di Assad. Gli italiani si troverebbero soprattutto nel nord e tra questi ci sarebbe almeno una donna. Non solo italiani comunque, centinaia di europei che combattono in Siria, anche in altri paesi, in Africa e in Medio Oriente. Un fenomeno ancora poco conosciuto e sul quale poche misure sono state prese.