Europei Football Americano: una grande Italia non basta (by Stefano Schwetz)

Creato il 09 settembre 2013 da Simo785

 

L’Italia cade sull’ultimo ostacolo, ancora troppo alto.

Davanti ad un pubblico che ha risposto all’appello e ha sostenuto per tutta la partita la nostra formazione, superando i decibel di mercoledì sera contro la Gran Bretagna, la Danimarca con il suo gioco più incisivo e continuo  si è dimostrata superiore al blue team. La difesa Italiana ha dato tutto quello che aveva, ma il tempo di permanenza in campo ha determinato un’usura del reparto che a lungo termine ne ha ridotto l’efficienza, mentre gli avversari mantenevano costante l’intensità del loro gioco. L’impressione almeno è stata questa. Va anche detto che la semifinale dell’Italia non è minimamente paragonabile a quella sostenuta dalla Danimarca, la caratura dell’avversario e l’energia spesa per averne ragione sono state enormemente diverse. I nostri probabilmente hanno speso di più per arrivare lì, alle porte del paradiso. Non una vittoria schiacciante ed umiliante, quella dei Danesi. La partita è stata in equilibrio praticamente fino a metà dell’ultimo quarto, quando purtroppo la somma degli errori commessi, in primis la differenza tra palle perse e recuperate, ha fatto sentire il suo peso.
Nonostante tutto il Blue team è rimasto in corsa fino a metà dell’ultimo quarto. Dopo il TD nel primo drive offensivo frutto della connessione Monardi-Ciasulli, i Danesi si riportano in vantaggio molto rapidamente: un lancio del running back è il preludio alla prima segnatura, mentre sul possesso seguente Monardi si fa intercettare (primo di 3 nella serata), e l’attacco in rosso non si fa pregare per concretizzare.

Foto by Stefano Schwetz.

Arioli segna nuovamente su lancio, ma Di Tunisi non trasforma e restiamo indietro di un punto. Con 9 minuti da giocare nel 2° quarto la Danimarca allunga con un lancio di quasi metà campo, e la difesa intercetta nuovamente. Anche in questo caso il possesso viene sfruttato al massimo dalla Danimarca, che gioca un 4° down molto lungo e con un lancio riesce a superare la difesa blu. Nel possesso seguente un doppio cambio di fronte. Un lancio viene palleggiato dal ricevitore, intercettato da un giocatore Danese, che sul placcaggio perde palla e la riconsegna all’Italia. Il drive si conclude in TD, la trasformazione da 2 punti non viene convalidata dalla crew arbitrale e si va al riposo sul 28 a 19. Nella ripresa Arioli ci riporta sotto con una nuova ricezione, e sul 28 26 si continua a sperare. Un fumble del Qb Monardi è il preludio di una nuova segnatura danese (35-26), a cui l’Italia riesce a rispondere solo con un calcio da 3 punti (35-29), dopo un intercetto di Forlai a metà campo, ma siamo ancora in scia. La svolta definitiva a circa sette minuti dalla fine. Un Td su lancio prima (42-29), e un intercetto riportato direttamente fino all’end zone poi, fissano il punteggio sul 49-29 finale e spengono definitivamente le speranze di vittoria azzurra. Il cambio in cabina di regia azzurra è tardivo, e Morelli a meno di 2 minuti dalla fine non ha tempo di cambiare le cose. Il cronometro che si azzera sancisce il passaggio della Danimarca al gruppo A, dove l’ anno prossimo incontrerà le corazzate continentali: la Svezia, che ha superato gli azzurri nella partita di preparazione a questo Europeo, e le ancora più temibili Germania, Finlandia, Austria, Francia.   L’italia ha fatto vedere cose molto positive, ma forse ha pagato pesantemente la battaglia di mercoledì contro la Gran Bretagna. La Danimarca ha dimostrato qual è la strada da seguire. Partire da lontano – il nucleo di questo gruppo ha iniziato a giocare insieme 5 anni fa nella nazionale giovanile – è tanto ovvio quanto oneroso e complicato, ma garantisce frutti. Le individualità Italiane ci sono, è mancata la sintonia, e in buona sostanza il risultato, purtroppo, rispecchia i valori in campo. C’è ancora lavoro da fare per arrivare preparati ai prossimi appuntamenti, ma si sta andando nella direzione giusta. Siamo a buon punto e per quanto mi riguarda usciamo dall’ Europeo a testa alta, dopo aver sconfitto la nazionale Britannica appena retrocessa dal gruppo A. La speranza è che i messaggi lasciati da questa sconfitta vengano interpretati correttamente e indichino cosa migliorare ulteriormente per crescere e arrivare a quel sogno che per qualche giorno tutti abbiamo accarezzato. Grazie ragazzi, di cuore, per quel sogno.   Foto by Stefano Schwetz.      

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