Il 23 Novembre, esaminando il cross euro/rand, si espresse una valutazione favorevole alla valuta sudafricana.
A distanza di 3 settimane, però, si riscontra una deprezzamento del rand del 6,5%.
Approfondiamo.
Innanzitutto la previsione, basandosi esclusivamente su un grafico mensile, era ed è di ampio respiro, e non si preoccupava di ottimizzare un eventuale punto di ingresso attraverso grafici con time frame inferiori.
Ciò premesso, andiamo a capire se, alla luce del deciso calo, il quadro grafico e le considerazioni ad esso legate siano mutate.
La validità di una previsione ha senso se i motivi per i quali è stata fatta in origine sono o meno ancora in essere.
Ciò premesso, i motivi che giustificavano una visione positiva sul rand erano i seguenti:
- differenti politiche monetarie tra le due aree geografiche (politica espansiva in fase di ampliamento della BCE e politica restrittiva della Banca Centrale Sudafricana;
- incapacità del cross euro/rand di superare l’importante massimo (minimo per il rand) di Ottobre 2008.
In merito al primo punto, la situazione non è cambiata e, semmai, l’intervento della BCE è sempre più vicino, anche se nessuno di noi, purtroppo, è in grado di prevedere con precisione e continuità le mosse di una Banca Centrale, specie quella dell’Area Euro che si è dimostrata da sempre molto lenta.
Per quanto riguarda il secondo punto, osserviamo l’aggiornamento grafico di lungo termine:
Grafico nr. 1 – Euro – Rand – Scala semi-logaritmica – Base mensile
A dispetto del rimbalzo delle ultime 3 settimane, le quotazioni sono attualmente a distanza di sicurezza della resistenza in area 15,20-15,50.
Pertanto, anche il secondo motivo che avvalora un rafforzamento della valuta sudafricana, è tuttora presente.
Ora avviciniamo lo sguardo per esaminare il calo del cross (che equivale al rialzo del rand) avviatosi ad inizio anno:
Grafico nr. 2 – Base settimanale – Canale discendente.
L’ultima candela descrive un massimo del cross a 14,60, proprio in coincidenza della parallela superiore del canale ribassista avviatosi a Gennaio, con successivo calo in chiusura a 14,44.
Pertanto, ad oggi, i prezzi rimangono all’interno di un canale discendente (ascendente per il rand).
L’eventuale rottura della parallela superiore del canale discendente rappresenterebbe un elemento negativo per il rand, ma il segnale più preoccupante scatterebbe solo con la rottura convinta di area 15,20-15,50 (vedi grafico nr. 1), ipotesi che reputo improbabile nel caso in cui le parole della BCE dovessero avere un seguito.
Anzi, nel caso di QE Europeo, reputo probabile la perforazione della trendline inferiore del canale discendente.
A questo punto andiamo ad osservare lo stesso grafico ma tracciando il canale di deviazione standard:
Grafico nr. 3 – Euro/Zar – Base settimanale – Canale di deviazione standard
La fuoriuscita dei prezzi dal canale di deviazione standard rappresenta un segnale di eccesso rialzista (ribassista per il rand).
L’eventuale ritorno delle quotazioni all’interno del canale andrebbe invece letto come un segnale concreto di ingresso sul rand.
Riccardo Fracasso