Finito l’Eurovision anche quest’anno e, mentre gli inservienti portano via i coriandoli dal palco, a me l’arduo compito di tirare le somme di quest’edizione commentando i look dei partecipanti. Per svolgere quest’ingrato compito non potevo non iniziare da una sigla.
Con i poteri conferitemi da Anahi Ricca inizio a commentare i look che hanno calcato il palcoscenico danese della competizione musicale. Per farlo seguirò l’ordine di apparizione della finale e inizierei quindi da:
UCRAINA
Capelli sporchi, brutto vestito, ma con tutto quello che c’è da pensare in Ucraina oggi capisco che una non ha il tempo per uno shampoo. Bocciata.
BIELORUSSIA
Un pizzetto così brutto non lo vedevo dai tempi del trans Gabriele, ex Elettra, nella casa del GF. Bocciato.
AZERBAIJAN
Un abito che sembra rubato dall’armadio di J.Lo, con un’organza color carne come quella della signora Leonida al Bagaglino. Tutto sommato promossa.
ISLANDA
Non è facile essere originali con gli abiti maschili, scelta apprezzabile la loro. Promossi.
NORVEGIA
Ottimo mat della pelle, reggeva bene le inquadrature strette. Ma le maniche della giacca tirate su solo se sei Paola Perego. Sarò buono e lo promuovo.
ROMANIA
Lui ricicla l’abito di quando s’è sposata sua cugina, lei, una donna senza punto vita, è la Milly Carlucci rumena. Bocciati.
ARMENIA
La giacca così lunga solo se sei uno stupratore seriale. Bocciato.
MONTENEGRO
Lo smoking di velluto a maggio è un attimo pesante, tutto sommato molto elegante. Promosso.
POLONIA
L’unione di tradizioni folk e puttan-pop, in pieno stile Eurovision. Promosse in quota kitsch.
GRECIA
Il momento calci-in-culo e tagadà. Look carino, studiatissimo. Promossi per l’impegno.
AUSTRIA
Conchita, la vincitrice in tutti i sensi. Elegantissima sempre, è tutto ciò che vorrebbe essere Kim Kardashian. Assolutamente promossa.
GERMANIA
Kelly Osbourne nel periodo buio della sua vita. Bocciata.
SVEZIA
Antica che non si spiega. Effetto menopausa. Bocciata.
FRANCIA
L’intento divertente non è arrivato. Purtroppo abbiamo già promosso in quota kitsch. Quindi bocciati.
RUSSIA
Fastidiose come tutte le gemelle che si sentono speciali. Non siete le De Vivo. Bocciate.
ITALIA
Emma ha voluto l’aiuto della stylist, in particolare degli Sugarkane (Nick e Leandro), che, prima di lei, hanno curato i look della Pausini e Jovanotti tra i tanti. L’idea di una Giulio Cesare glam rock si adatta benissimo all’animo guerriero. Inutile dire che c’ha rubato il cuore nonostante la classifica finale. Brava Emma. Promossa.
SLOVENIA
Antica che era difficile fare peggio. Bocciata a vita.
FINLANDIA
Look che ricorda i tempi andati dell’indie pop nord europeo, capeggiato dai The Hives, e un po’ Ken discomusic. Rimandati. No, dai, promossi.
SPAGNA
Viso magro con cui si poteva mentire facilmente. Ma lei ha deciso di sottolineare un fisico non perfetto. Bocciata alla grande.
SVIZZERA
Il gilet solo se lavori come cameriere stagionale. Ti dovrei bocciare ma sono buono e ti rimando. Anzi mi offro per ripetizioni.
UNGHERIA
Voleva passare per Drake, il maxi cardigan però solo se hai appena partorito. Promosso dai.
MALTA
Terribili. Nemmeno Billy Ray Cyrus. Bocciati.
DANIMARCA
Sembrava uscito da una puntata di Glee sul prom ball. Odio quel cravattino slacciato, per cui bocciato.
OLANDA
Lei sembra la ormai scomparsa Duffy, lui look gaucho. Super hipsters. Promosso l’abito di lei.
SAN MARINO
Intento: la Venere che sorge dalle acque. Effetto: una cozza. Bocciata.
REGNO UNITO
Mi piaceva l’ispirazione indiana e l’henné di fine anni 90, ma quel vestito che cazzo c’entra?? Volevo promuoverti, peccato. Bocciata.
Un’ultima menzione va al trio di conduttori, attori di un menage-a-trois, con lei nel ruolo di sposa indecisa su chi sposare tra i due.
Confidiamo molto nell’Austria e nei tributi alla principessa Sissi. Arrivederci a Vienna!
Il post Eurovision 2014 – Note (di stile) a margine, scritto da Leone Lewis, appartiene al blog Così è (se vi pare).