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Eurovision Song Contest 2015 – Guida alla prima semifinale (19 maggio)

Creato il 16 maggio 2015 da Officialziogio @officialzigio
Ecco il logo dell'ESC 2015

Ecco il logo dell’ESC 2015

Ragazzi, sta per arrivare l’Eurofestival, anzi, per meglio dire l’Eurovision Song Contest 2015!!!! La sessantesima edizione della manifestazione canora prenderà il via il 19 maggio con la prima semifinale, e si svolgerà in Austria, paese trionfatore della scorsa edizione. Quest’anno a rappresentare l’Italia ci saranno i vincitori di Sanremo, Il Volo, che canteranno durante la finale di Vienna la loro “Grande Amore” (ricordiamo che l’Italia ha l’accesso diretto alla finale, senza passare per la semi), e stando a quanto si legge in giro su Internet, quest’anno siamo anche i favoriti!

Qui sotto trovate i miei commenti a TUTTE le canzoni (o ai video) che quest’anno prenderanno parte alla gara, e si tratta di osservazioni assolutamente spontanee. Vorrei spiegarvi anche come come sono nati questi commenti: sono andato sul canale dell’Eurofestival, ho preso la playlist già pronta con tutti i brani, ho ascoltato abbastanza attentamente per una volta sola (perché ragazzi, 40 canzoni sono tante) tutte le canzoni, e ho annotato quello che mi veniva in mente. Non ho una minima idea di cosa parli il testo, a meno che non si tratti di lingua italiana o di inglese abbastanza facile da comprendere al primo ascolto. Magari qualcuno sta cantando in una lingua slava “Usignoli e Burattini è interessantissimo” e io non ne ho la minima idea. Accetto comunque il complimento.

Restate quindi in mia compagnia, e andiamo alla scoperta dei 16 concorrenti della prima semifinale.

Eduard Romanyuta – I want your love (Moldavia)  

Questa canzone è straordinaria: si ha l’impressione di ascoltare mezza dozzina di plagi diversi nello stesso brano. Video assolutamente assurdo, il cui momento topico è l’inquadratura sul dente spaccato dell’agente di polizia.

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Genealogy – Face The Shadow (Armenia)  

Vi ricordate le Yavanna di X Factoriana memoria? Prendete le loro parenti armene, aggiungeteci un cantante maschio e avrete ottenuto i Genealogy. Il ritornello non mi piace: la voce esplode ma è accompagnata da una chitarra moscia. La parte finale è un’accozzaglia di strumenti senza criterio, fa letteralmente venire il mal di testa, non sono riuscito ad arrivare a fine canzone.

Loïc Nottet – Rhythm Inside (Belgio)  

Non voglio nemmeno sforzarmi a formulare un commento per questa.

Trijntje Oosterhuis – Walk Along (Paesi Bassi)  

Sophie di 2 Broke Girls si è fatta mora? La canzone non è nemmeno così male, arrangiata in altro modo potrebbe essere un successo da Festivalbar. Il problema è il video: la signora Trijntje non sembra avere età e spirito per giocare a fare la modella.

Pertti Kurikan Nimipäivät – Aina mun pitää (Finlandia)  

Complimenti ai disabili che non si fanno abbattere dai propri limiti, ma a me il rock non piace affatto.

Maria-Elena Kyriakou – One Last Breath (Grecia) 

Ballata sentimentale, niente di sorprendente, ma sicuramente migliore della vincitrice della scorsa edizione “Rise like a phoenix”. Voce niente male.

Elina Born & Stig Rästa – Goodbye To Yesterday (Estonia)  

Un po’ vintage, ma forse la migliore finora, una canzone che potrebbe mettere d’accordo i gusti di tutta Europa. Se superano le semifinali e fanno una bella performance sul palco, potrebbero anche vincere.

Daniel Kajmakoski – Autumn Leaves (Macedonia) 

Non mi piace.

Bojana Stamenov – Beauty Never Lies (Serbia)

Volevo dire al tizio al minuto 1:39 che io alla sua età in camera avevo appesi Robbie Williams e Gwen Stefani, non il Motorola Razr V3. Mio Dio, sono cambiati così tanto gli idoli delle nuove generazioni?

Boggie – Wars For Nothing (Hungary) 

Cominciamo a prenotare il biglietto per Budapest per l’anno prossimo: il messaggio di pace della ragazza ungherese ha ampie possibilità di trionfare. La canzone sembra un canto liturgico.

Uzari & Maimuna – Time (Bielorussia) 

Tipica uptempo da Eurofestival. Visto che la canzone si intitola Time nel video c’è una clessidra, in cui è intrappolata una ragazza dallo sguardo terrorizzato: il cantante attraversa gelidi venti e torridi deserti per salvarla e alla fine rimane lui nella clessidra.

Polina Gagarina – A Million Voices (Russia) 

Anche qui, come per la Serbia, l’argomento è “Siamo tutti belli, siamo tutti uguali, vogliamoci bene e facciamo cantare un’urlatrice!”.

Anti Social Media – The Way You Are (Denmark) 

Ecco i Beatles danesi, la risposta dell’Eurofestival allo strapotere dei 5 Seconds of Summer. Dai, non sono nemmeno così male, sono carucci e spensierati.

Elhaida Dani – I’m alive (Albania) 

Toh, la vincitrice della prima edizione di The Voice! La sua voce è bella, ma video e canzone mettono in evidenza una carenza di idee. E soprattutto: chi l’ha conciata come una cinquantenne?

Voltaj – De la capăt / All Over Again – (Romania) 

Oh, almeno questi ci hanno provato a fare un video decente! Canzone abbastanza gradevole, un posto in finale è alla loro portata.

Nina Sublatti – Warrior (Georgia)  

La Georgia arriva carica ed aggressiva, ma il risultato finale non è da strapparsi i capelli e non distingue dalla massa.

Tifo per: Paesi Bassi, Estonia, Danimarca, Romania.

Altri possibili finalisti: Ungheria, Bielorussia, Grecia e ?

Ciao a tutti, ci vediamo per la prossima semifinale!!!!!


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