Un gigantesco prosciutto incombe su di me, pata negra, prosciutto spagnolo. Penzola come appeso a un chiodo, sembra lì a stagionare. Ma mi trovo all'aperto, sopra di me il cielo sbuca da tutti i punti di vista. E' impossibile che ci sia un prosciutto appeso. Comunque, ho fame, ne voglio un pezzo, cerco di prendere il coltello svizzero che ho in tasca, ma le mani reggono due boccali di birra, a testa (cioè, a mano, ma a testa per mano). Si tratta di due boccali da litro bavaresi, riportano il disegno di un tale con cappelletto piumato, calzoni corti alla zuava, bretelle e calzini, corti e pure loro alla zuava. Roba da sogno, mai visti calzini alla zuava. Faccio per bere, ma nei bicchieri c'è solo schiuma. Decido di appoggiarli in terra, così almeno posso tagliare il jamon. Guardo in basso. C'è il cielo pure lì. Probabilmente sono morto. All'oktoberfest. L'avevo detto che non ci volevo andare. Ma non so a chi l'ho detto. Si avvicina una. Sembra un'olandesina. Trecce, guance rosse e paffutelle, camiciola bianca, gonnellino rosso. A parte il fatto che ci sono troppe nazionalità in questo sogno, decido che me ne frego del prosciutto spagnolo, del coltello svizzero, della birra bavarese e mi butto sui paesi bassi. A questo punto, mi sveglio. Ma per davvero. E mi ritrovo a letto, da solo. A Lodi. Fanculo.
Dreamed by: Parco Cane