Eutanasia: si creano le prime ali pro e contro
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Sono di qualche settimana fa le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha espressamente chiesto al Parlamento di discutere sul tema dell’eutanasia, ricordando le scelte di Mario Monicelli e Piergiorgio Welby, il primo ha preso la strada del suicidio lanciandosi da un edificio, a causa di un tumore alla prostata (in fase terminale) mentre il secondo ha chiesto e ottenuto che gli fosse staccata la spina che lo teneva in vita.
Ma la richiesta del Capo dello Stato non è passata inosservata, soprattutto da parte del Parlamento più legata al mondo cattolico, accusando i pro eutanasia di portare avanti la cultura dello scarto, come lo hanno definito loro, obbligando un essere umano a farsi da parte. Sul giornale cattolico Avvenire, un articolo parla addirittura di voler eliminare le vite non degne, in quanto viste come una spesa inutile per la società e il Paese.
Per quanto riguarda il Governo e in singoli partiti, il Presidente del Consiglio Renzi non ha commentato le parole di Napolitano, avanzando sul piano delle riforme con i piedi di piombo, sempre in cerca di non minare il rapporto con il Nuovo Centro Destra e Angelino Alfano. Anche i partiti non trattano la questione, considerando altre le priorità dell’Italia.
Ma se da una parte, si crea una forte opposizione al tema, dall’altra le associazioni a favore stanno crescendo a dismisura, data anche dall’esasperazione della gente. Il fatto di non avere una legge ad hoc sulla questione, dopo alcuni casi di cui si è discusso molto nei telegiornali, mostra una grava mancanza di attenzione ai malati terminali, che vanno oltre l’aiuto ad accettare questa tragica situazione al malato e ai familiari, bensì il diritto di lasciar decidere al malato stesso come andarsene.
E’ stato proprio Welby, poco prima di morire, ad affermare: “Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l’amico che ti delude. Purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita, è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche.”
di Alessandro Bovo
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