Sorpresa nelle dichiarazioni dei redditi degli Italiani; uno su due guadagna meno di 15000 euro con una contraddizione incredibile tra quanto viene dichiarato dagli imprenditori rispetto ai dipendenti, con questi ultimi che superano i primi (secondo i dati).
Il 93.2% delle imposte è versato da pensionati e lavoratori ed il 14% dei contribuenti paga il 53% delle imposte. I “ricchi” praticamente non esistono (sono veramente pochi, per essere un Paese così benestante…) e gli imprenditori teoricamente sono sul lastrico. Inutile dire cosa emerge da questi dati; l’Italia è il paese dei furbi...
L’evasione fiscale è tra le più alte dell’Eurozona ed i dati qui sopra sono a dir poco imbarazzanti; se la crisi “pesa” sul Bel Paese più che in altri Stati, lo si deve certamente anche a questo. Le tasse non pagate sbilanciano i conti dello Stato tanto che non si farebbe fatica a credere che la nostra “crisi” sia dovuta esclusivamente all’evasione fiscale.
I numeri sono grandi, tanto che se le cose fossero andate come dovevano negli anni scorsi a quest’ora il Paese avrebbe un altro volto e la pressione fiscale sarebbe sicuramente a livelli sostenibili.
Il programma anti-evasione del Governo sembra appena iniziato, nonostante questa situazione persiste da ormai decenni. Come riparare al danno avuto fin’ora? Nella pratica è impossibile ed i “furbetti” non sconteranno mai quello che hanno fatto al Paese in decenni di evasione, ma alla luce della nuova situazione dell’Italia in Eurozona è possibile che finalmente siamo arrivati ad una svolta importante che inizierà una stretta fiscale volta anche e sopratutto a trovare i nuovi evasori e rilanciare le entrate dello Stato.
Difficile comunque che nel breve termine si avranno risultati concreti; se l’azione del Governo è, questa volta, vera ed efficace, allora potremmo beneficiare dei rientri nelle casse dello Stato tra diversi anni e nel mentre la pressione fiscale resterà quella di oggi. source