Al meeting di Comunione e Liberazione, Napolitano ha tuonato contro l’evasione. Bene, bravo, bis. Gli spettatori, abituati ad applaudire chiunque, si sono spellati le mani. La Guardia di Finanza ogni anno recupera sempre più soldi, ma la sensazione è che a livello centrale si potrebbe fare di più per limare la quantità di denaro sommerso. Per farla semplice: non basta uno spot in cui si l’evasore è paragonato a un parassita.
Nel 1996, il governo Prodi, su forte impulso delle Fiamme Gialle, lanciò il 117: numero utile per segnalare comportamenti scorretti, dall’evasione alla contraffazione. Arrivarono 12 mila telefonate in dieci giorni. Dopo qualche mese, un’indagine dell’Eurispes rivelò che un cittadino su cinque nel Nord-Est, la zona più refrattaria al fisco, riteneva il 117 utile come il 112 e 113.
L’iniziativa si dovette subito difendere dalle critiche di Stefano Rodotà, presidente dell’Autorità garante della Privacy, e non scaldò mai i cuori né del centrosinistra, né del centrodestra. Lo strumento ha perso man mano tenore, attestandosi a circa 24 mila segnalazioni l’anno. Poco, visto lo sprint in partenza.
Giorgio Benvenuto, ex capo della commissione Finanze del Senato, lo descrive come la tipica occasione persa:
È il classico esempio di grandissima potenzialità non sfruttata fino in fondo: ora, tuttavia, la crisi economica e l’assoluta necessità di combattere evasione ed elusione dovrebbero spingere la politica a rilanciarlo. Purtroppo, mi pare che invece la volontà non ci sia, come dimostra lo spot in onda in questi giorni sui canali televisivi e radiofonici della Rai, a cura dell’Agenzia delle Entrate e del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio, in cui si afferma che l’evasore è un parassita ma non si indica il numero utile attraverso il quale la gente può informare la pubblica amministrazione in tempo reale.
È chiaro che lo strumento è temuto dalle categorie che più giocano sui pagamenti in nero e sulla fattura mancata. La denuncia può avvenire in forma anonima, anche se in questo modo non può partire l’indagine. Tuttavia, ogni segnalazione viene inserita in un database e può ritornare utile in caso lo stesso soggetto venga pizzicato nuovamente. Basterebbe pubblicizzare un po’ il numero per ottenere risultati soddisfacenti.
Fonte: L’Espresso