E.V.E (Proto Mecha)
Creato il 02 aprile 2012 da Narratore
@Narratore74
Ho ripescato questa graphic novel dalla libreria qualche giorno fa, proprio con l'idea di recensirla oggi. Potete quindi immaginare cosa voglia dire riprendere in mano qualcosa che risale a dodici anni fa.
Tre volumetti, una storia veloce e che termina in un baleno, talmente evocativa e ricolma di citazioni e rimandi che sembra quasi inutile dirlo...
La storia ha inizio nel futuro, un futuro lontano e imprecisato, tanto per citare la prima frase del fumetto, in cui la Terra, dopo essere stata colpita da un enorme asteroide, si ritrova quasi interamente coperta dai ghiacci e menomata sotto parecchi punti di vista.
La vita è dura, l'unico luogo dove poter trovare le risorse primarie per il sostentamento è il bacino, il punto d'impatto del meteorite. Tutto il resto è sepolto, sotto una spessa e inaccessibile coltre di ghiaccio.
Ma anche in una situazione simile l'umanità ha trovato il modo di avere dei segreti...
Il congelatore, una misteriosa base al riparo sotto le correnti di Raven, un laboratorio in cui lavora il Dott. Hopkins, scienziato dalla mente geniale che negli anni ha contribuito alle più grandi scoperte post-impatto. E' lui ad aver costruito E.V.E., robot dalle fattezze femminili dalla potenza unica e dalle innumerevoli capacità, vista dagli occhi di Hopkins come la rappresentazione della sua figlia morta anni prima.
Ma Eve non può vivere, non esiste forma di energia tale da consentirgli il risveglio. E quindi lei aspetta, racchiusa in un corpo fatto di metallo e circuiti, inutile, inerme, fredda...
Tutto questo fino a quando il dottore non riceve la visita di tre creature molto particolari: tre angeli, che con la loro venuta mettono in guardia il dottore da un pericolo che tocca tutti quanti, loro compresi.
Tre demoni, sfuggiti dalle mani dei loro carcerieri, hanno preso forma umana e stanno portando avanti un progetto di distruzione. L'unico modo per fermarli è attivare Eve, grazie ad un globo di luce donato dagli angeli stessi, una massa di energia purissima, che al suo interno contiene anche tutte le direttive per trovare ed eliminare questi tre parassiti.
Prende così il via una storia a tratti scontata ma che, leggendo fra le righe, al suo interno è possibile trovare numerose riflessioni, prima di tutte la più classica del genere: può un androide avere emozioni?
Beh, il paragone con un altro fumetto, stavolta giapponese, è innegabile. Dopo le prime pagine il nome di Alita viene alla mente, ma non dobbiamo lasciarci fuorviare. Le similitudini con quell'opera finiscono qua, visto che la storia di E.V.E. si snoda in maniera del tutto diversa, così come i temi trattati sono di natura alquanto differente.
Però, come dicevo in apertura, le citazioni si sprecano: mezzi da combattimento che sono in tutto e per tutto simili ai gear di Patlabor. Grossi, tozzi, potenti e veloci. Poi il concetto stesso di città ci porta alla memoria altri lavori, sia disegnati che narrati, in cui la vita è possibile in una sola, unica, grande città.
Il freddo, costante di tante pellicole.
Insomma, non è quello che si potrebbe definire, un'opera originale, ma conquista.
Perché?
Beh, per primo i disegni: colorati, nitidi, che impattano, uno stile che cattura e coinvolge fin da subito. Le colorazioni effettuate con il mezzo digitale si notano e contribuiscono a dare al tutto un alone ulteriore di futurismo, facendo brillare e splendere ogni parte metallica, ogni esplosione.
Eve è resa splendidamente, un angelo d'acciaio che non si ferma di fronte a nulla, in grado di perdersi nella descrizione di una lacrima e subito dopo togliere la vita ad un uomo solo perché sta eseguendo un ordine installato nel suo subconscio. Lei è l'arma perfetta, la distruzione creata per mano dell'uomo, e l'unica che alla fine troverà il potere di ribellarsi a tutto l'odio e comprendere da sola la verità Certo, la storia ruota attorno a lei, quindi è naturale che sia il personaggio migliore, ma ciò non toglie che la bravura nel crearla sia indiscussa.
Ma E.V.E. non si ferma qui, incastrando la storia nella storia e mostrandoci le gesta di Crash, ragazzo scavezzacollo con la passione per le esagerazioni, che si trova invischiato suo malgrado in qualcosa che non capisce e che non gli lascia possibilità di scelta.
Insomma, concludendo non vi dico che si tratta di un capolavoro, sarebbe esagerato e ingiusto. La realtà è che sia la storia, sia il plot, non sono nulla di nuovo, almeno adesso (ricordate che il fumetto è nato quasi dodici anni fa) ma merita comunque un'occhiata, se per caso vi capitasse fra le mani.
Non so se sia ancora disponibile, se fra i vari mercatini, fumetterie o il mai troppo osannato ebay, sia recuperabile, ammetto di non aver controllato.
Ma se vi capita, magari rifletteci: non vi porterà via più di un'oretta e alla fine vi renderete conto che non è stata un'ora sprecata.
Potrebbero interessarti anche :