Qualche settimana fa, insieme alla mie colleghe blogger, ho partecipato all’evento Comptoir des Cotonniers che si è svolto in collaborazione con MAC.
Premetto che il fine dell’evento era presentare la nuova collezione invernale, in compagnia di un bravissimo make up artist MAC da cui era addirittura possibile farsi truccare.
Come a tutti gli eventi a cui partecipiamo di solito, anche per questo, siamo arrivate munite di macchine fotografiche, sorrisi e tanta curiosità.
Peccato che una volta entrate in negozio, dopo i primi minuti di presentazioni e vari scambi d’informazione, non siamo state accolte nel migliore dei modi, motivo per il quale il nostro entusiasmo è scemato.
Ok, il negozio è piccolo e con il tavolo allestito tra buffet e trucchi, non rimaneva molto spazio se consideriamo pure la fila di clienti interessate al make up, premesso questo, il trattamento che ci è stato riservato non era certo dei migliori.
Poca gentilezza e qualche frase di circostanza, poi è stato tutto un susseguirsi di avvenimenti poco gradevoli, la cui mancanza di tatto mi ha lasciata senza parole.
Etichettate come “le Fashion Blogger”, era quasi come se fossimo di troppo, degli ospiti indesiderati, priorità assoluta alle clienti, per carità!
Sono rimasta fortemente stranita dall’incongruenza riscontrata tra la cortesia e l’educazione della pr che ci ha invitate e la scortesia del personale del negozio.
Siamo le “Fashion Blogger” è vero, ma prima di tutto siamo normali ragazze che hanno una passione immensa per la moda.
Per quanto mi riguarda ho deciso di creare The Fashion Jungle, perché scrivere e la mia passione e adoro la moda da sempre, in seguito è diventato un lavoro per me come per altri e non credo che questo meriti di essere screditato o deriso come spesso avviene.
E’ un modo per farsi conoscere e per esprimere le proprie idee e le proprie opinioni, è un modo per migliorare e per crescere professionalmente, è un’opportunità.
Sono certa che questi comportamenti sono il frutto della disinformazione che spesso abbraccia la maggior parte della gente.. Almeno lo spero.. Ci sarà stato un malinteso.. Ne sono quasi sicura..
Nell’immaginario collettivo, la fashion blogger è la classica ragazzina odiosa e viziata che pretende di occupare il posto in prima fila presenziando alle sfilate, compra solo roba di lusso e qualche “pezzo” da comune mortale solo per dare una parvenza di normalità, si arroga il diritto di giudicare un capo, un accessorio o addirittura un’intera collezione pur non avendo un minimo di competenza ne conoscenza. Invidiata, odiata, apprezzata?! Forse, in ogni caso va in giro a seminare discordia, se interpellata risponde con frasi fatte e paradossi, dicendo che “era tutto bellissimo e che le è piaciuto tuttissimo!!”.
Avendo tale immagine distorta come possono avere spazio invece le persone che hanno alle spalle anni di studio, che riescono a distinguere una collezione “anni ’20” da una “anni ’50”, che conoscono la storia di Coco Chanel perché ha rappresentato una figura rivoluzionaria nella storia della moda mondiale e non soltanto perché ne apprezzano le borse o gli orecchini??
Prima di generalizzare parlando di “Fashion Blogger” sarebbe bene che andaste a visitare i blog, magari quelli delle persone con cui vi andrete a confrontare e non parlo di analizzare il numero di fan, visite, visualizzazioni ecc.. Parlo proprio della loro essenza, dei contenuti, leggete gli articoli, osservate le immagini, criticate, consigliate, osservate, ma non siate prevenuti e soprattutto non vi barricate dietro un’idea triste e sbiadita che non corrisponde alla realtà.
Sono una “Fashion Blogger” ma sono anche una ragazza che quando passeggia per i negozi, sogna ancora guardando una vetrina..
Questo non vuole essere un post polemico, è solo un invito a riflettere, non me ne vogliate. Non sarò la prima ne l’ultima che sottolinea certi aspetti e che invita i propri lettori ad una riflessione più accurata sull’argomento, ma volevo comunque esprimere la mia opinione.
Ci tengo a sottolineare che qualche giorno dopo, sono passata una seconda volta dal negozio e sono stata accolta con gentilezza e garbo, dallo staff. Si saranno mica ravveduti?! Ai posteri l’ardua sentenza!