Con il termine guerra d’Iraq, o seconda guerra del Golfo, si intende un conflitto cominciato il 20 marzo 2003 con l’invasione dell’Iraq da parte di una coalizione guidata dagli Stati Uniti d’America, e terminata il 15 dicembre 2011 col passaggio definitivo di tutti i poteri alle autorità irachene da parte dell’esercito americano.
L’obiettivo principale dell’invasione era la deposizione di Saddam Hussein, già da tempo visto con ostilità dagli Stati Uniti per vari motivi: timori (poi rivelatisi infondati) su un suo ipotetico tentativo di dotarsi di armi di distruzione di massa, il suo presunto appoggio al terrorismo islamico e l’oppressione dei cittadini iracheni con una dittatura sanguinaria. Questo obiettivo fu raggiunto rapidamente: il 15 aprile 2003 tutte le principali città erano nelle mani della coalizione, e il 1º maggio il presidente statunitense Bush proclamò concluse le operazioni militari su larga scala. Tuttavia il conflitto si tramutò poi sia in una guerra di liberazione dalle truppe straniere, considerate invasori da alcuni gruppi armati, sia in una guerra civile fra varie fazioni, quest’ultima, sotto alcuni profili, tuttora in corso.