Udite udite...A.D.A., l' Associazione Donne Architetto insieme all' Ordine degli Architetti P.P. e C. di Firenze, stanno organizzando uno speciale evento che ha per protagonista la figura professionale della grande architetto , scomparsa il 31 ottobre 2012. Il tema che sarà affrontato è quello dell' originalità del pensiero femminile in architettura. Sono già otto i gruppi che ci stanno lavorando con cuore e professionalità, ognuno con le proprie specifiche mansioni, ma al momento non voglio e non posso svelarvi altro per non rovinarvi la sorpresa, è comunque ben accetta la partecipazione di tutte le colleghe architetto o enti che volessero contribuire e partecipare. In merito alla Gae Aulenti, in questo mio breve post, troppo "stretto" per una persona di così larghe vedute, instancabile viaggiatrice, grande donna saggia vorrei sottolineare solo un particolare che mi ha colpito, in merito al tema delle "donne architetto".
Che la . (Citato in Emil Ludwig, Gae Aulenti fosse antifascista lo avevo capito ancor prima che leggessi del suo contributo per il giornale partigiano biellese. Difatti la sua precisa opinione su come intendesse il ruolo dell'architetto, si contrappose di gran lunga a quella espressa dal protagonista italiano del periodo fascista. Le parole dell'Aulenti sono il netto "negativo" di quelle di che diceva: Colloqui con Mussolini, traduzione di Tomaso Gnoli, Mondadori, 2000), tratto da: (Notare il color Ciano! ) Ora che avete letto che cosa disse Benito, leggiamo che cosa disse : " deve obbedire. [...] Essa è analitica , non sintetica. Ha forse mai fatto dell'architettura in tutti questi secoli? Le dica di costruirmi una capanna, non dico un tempio! Non lo può! Essa è estranea all'architettura, che è la sintesi di tutte le arti, e ciò è un simbolo del suo destino. La mia opinione della sua parte nello Stato è in opposizione ad ogni femminismo. Naturalmente essa non dev'essere una schiava, ma se io le concedessi il diritto elettorale, mi si deriderebbe. Nel nostro Stato essa non deve contare" "L'architettura nella quale mi piacerebbe riconoscermi deriva da tre capacità fondamentali di ordine estetico. La prima capacità è quella analitica nel senso che dobbiamo saper riconoscere la continuità delle tracce urbane e geografiche sia concettuali che fisiche, come essenze specifiche dell'architettura [...]. La seconda capacità è quella sintetica, cioè quella di saper operare le sintesi necessarie a rendere prioritari ed evidenti i principi dell'architettura, in grado di contenere qualsiasi variazione e cercando di allontanare così dal progetto quel tanto di arbitrario che esso naturalmente possiede. La terza capacità è quella profetica, propria degli artisti, dei poeti, degli inventori. Se la tradizione di una cultura non è qualche cosa che si eredita passivamente, ma qualche cosa che si costruisce ogni giorno, questa terza capacità non può che essere una aspirazione." (tratto da: I Maestri dell'Architettura - Gae Aulenti, a cura di Monica e Carlamaria Colombo, editrice Hachette Fascicoli Milano, 2010, p. 5)Tornando al nero su bianco e a proposito di "negativi", avrete notato la differenza dei contenuti e dei pensieri! L'uno che pensa all'incapacità della donna nei confronti dell'architettura e l'altra che oltre a fornire esempi pratici non indifferenti, ha sollevato la capacità analitica come un pregio per la progettazione architettonica. Inoltre, pensiamo e facciamoci coraggio poichè la Aulenti insieme alla Cini Boeri, hanno vissuto un periodo professionale molto più "misogeno" di quello contemporaneo.
Tenete d'occhio l'evento Gae Aulenti anche sul sito web di A.D.A., per altro mi trovate anche lì (proprio come il prezzemolo!) ecco il link cliccando qui.