Everest

Una guida alpinista, diventata imprenditore turistico, dimentica che la montagna non perdona nessuna leggerezza.

Titolo: Everest
Cast: Jason Clarke, Jake Gyllenhaal, Josh Brolin, Robin Wright, Keira Knightley, Sam Worthington, Emily Watson
Regia: Baltasar Kormakur
Protagonisti: Scalatori
Materia: Avventura
Energia: Realizzare Sogni, Avventure
Spazio: Asia
Tempo: Anni 90

La scalata all’Everest ormai è diventato un business da quando Rob Hall ha fondato l’Adventure consultants una compagnia che porta turisti, in realtà esperti scalatori, sulla cima più alta del mondo.
Siamo nel 96 e nel breve periodo di tempo in cui il clima permette la pericolosissima scalata si sono accumulate diverse spedizioni anche di compagnie rivali all’Adventure consultants.
Al campo base, punto di partenza per la grande scalata, sembra di essere al mare a mezz’agosto, caos e disorganizzazione sono l’anticamera della tragedia.

Il film è tratto dall’episodio storico del 96, una delle più grandi tragedie dell’alpinismo sull’Everest.
La ricostruzione non cerca colpevoli per la tragedia ne enfatizza comportamenti, ma è fredda e glaciale, come il clima della montagna, non usando espedienti narrativi come riprese strappalacrime o musica di circostanza.
Il risultato per lo spettatore è un’avventura sull’Everest con paesaggi mozzafiato.
Con il freddo che ti entra dentro le ossa, partito dal campo base della poltrona di casa, partecipiamo alla scalata con la spedizione dei turisti alpinisti, per rendersi conto come gli altri che quando arriva il momento ognuno sarà solo contro la montagna.

Voto Finale: Accettabile

Frase del Film: E’ faticoso, è pericoloso e distrugge i rapporti, in più, costa una piccola fortuna.