Everybody Wants… Il Labirinto – The Maze Runner

Da Lestblue

Lo ammetto i romanzi distopici sono il mio tallone d’Achille, appena ne trovo uno (e ultimamente grazie all’enorme successo di Hunger Games spuntano come funghi in questo agosto piovoso) mi ci devo fiondare.

Uniamo al sopracitato fatto l’imminente uscita del film e la non voglia di spoilerarmi il romanzo (come invece ho ben pensato di fare con Divergent) e siamo a cavallo.


SINOSSI DA AMAZON: Quando Thomas si sveglia, le porte dell’ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole. L’unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte. Ben presto il gruppo elabora l’organizzazione di una società ben ordinata e disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e vigono rigorose regole per mantenere l’ordine. Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell’ascensore.
Il mistero si infittisce un giorno, quando – senza che nessuno se lo aspettasse – arriva una ragazza. È la prima donna a fare la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza. Un messaggio che non lascia alternative. Ma in assenza di altri mezzi visibili di fuga, il Labirinto sembra essere l’unica speranza del gruppo… o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è impossibile uscire.

MY OPINION (SSO= Senza Spoiler Ovviamente): le prime 40-50 pagine (più o meno visto che l’ho letto in formato Kindle) mi avevano lasciato abbastanza perplesso, tutto era confuso, tanto, non venivano date risposte e le domande si incrementavano a vista d’occhio in ogni pagina, ma ragionandoci ora che l’ho terminato è proprio questo il bello di questo primo romanzo della trilogia: NOI SIAMO THOMAS, NOI SIAMO COME LUI, bimbi sperduti su un’isola maledetta (è una metafora in quanto per certi versi il richiamo con Peter Pan è molto presente). Veniamo scaraventati in quel mondo che ci è totalmente oscuro e come lui non sappiamo dove sbattere la testa.

Siamo alla ricerca della verità, di una verità talmente dura da digerire che non può esserci rivelata tutta insieme ma solo uno spicchio alla volta, una verità pronta a mutare di pagina in pagina e pronta a trasformarsi in tutto il contrario di ciò in cui credevamo. Non spoilero ma vi assicuro che quando arriverete alla fine e volterete l’ultima pagina del capitolo 62 e arriverete a LUI, allora e solo ALLORA capirete come io mi senta in questo momento!

DA LEGGERE!!


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :