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“La trovo una vicenda irrilevante di cui si parla solo perché non c'è molto altro da dire, evidentemente”, ha detto il ministro Rotondi a proposito del “decentramento” annunciato – con tutti i se e i ma del caso – da alcuni esponenti di governo. In verità, qualcosa di cui parlare ci sarebbe. Ci sono i dati Istat a dir poco preoccupanti (praticamente l’Italia non cresce da un decennio) e quelli di oggi della Corte dei Conti che proprio incoraggianti non sono, ecco. Però è probabile che ai cittadini chiamati a decidere chi dovrà amministrare il territorio importi poco, in questo caso, persino dei macroproblemi. Si accontenterebbero, insomma, che i candidati – e chi li sostiene – parlassero delle priorità legate esclusivamente alle città. Magari senza inficiare i programmi altrui, riempendoli di banalità che invece non contengono. Sarebbe già molto.
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