When I got out of my bed this morning / I noticed that it didn't have a right side / And my head feels like it's filled to the top / With pop and rocks and cyanide
E non essendo scesa dalla parte giusta del letto, l'irritazione è rimasta lì stagnante nella mia testa. Che voglio dire, di venerdì.... essù anche tu Carciofa.
Sta di fatto che sono stanca, e anche irritata. Dalle polemiche sterili, fuori e dentro il web, dall'aria pesante dell'ufficio ormai fantasma, da quanto la nostra vita assomiglia in maniera spropositata a quella degli schiavi che non possono alzare la testa perché se ne stanno sempre in bilico sul precipizio.
Una parola storta e ti butto giù.
Per dirvi il grado di irritazione, ieri mentre tornavo a casa avrei usato il lanciafiamme contro il tizio alla radio che intervistava il cantante di turno: "e non è che non parteciperai a Sanremo per una questione di soldi vero?" col tono schifato.
Ora, non difendo i cachè delle star e di sanremo non me ne può fregare di meno...
Però.
Eh però è il suo lavoro no? Cosa deve dire? Vengo gratis perché mi nutro di passione e gloria?
Quando chiamate l'idraulico a casa che vi deve sturare il cesso perché vostro figlio lo ha scambiato sistematicamente per il cesto dei suoi giochi nelle ultime 36 ore (un esempio a caso, se vi state chiedendo se ha portata personale, la risposta è si) cosa fate?
Una volta eseguito il lavoraccio che gli dite?
"Uh come sei stato bravo! Parlerò di te alle mie amiche, avrai massima visibilità tra i miei contatti. Perché tu lo fai per passione giusto? Ah no? Non ti basta la soddisfazione di un lavoro ben fatto?"
Ma guarda? Chi l'avrebbe detto.
Qui è così che va. Per quello anche l'intervista al ricco cantante mi scatena conati di rabbia in difesa di chi fa un lavoro anche vagamente artistoide.
Perché chi fa un lavoro "creativo" qui ha grilli per la testa. La miseria se l'è andata a cercare, si sa, mica è un vero lavoro quello.
E se proprio lo fai, uno di quei mestieri, non devi parlare di soldi.
La passione ti spinge, la gloria ti sazia.
Il resto è roba da poveri plebei. Sei tu che devi ringraziare chi ti da modo di svolgere la tua professione, sottopagato e sfruttato, ma con l'animo gaudente.
La prossima volta che vado al supermercato provo a pagare con la fuffa.
Chissà magari funziona.
Credete che stia esagerando? Boh, forse. Rimane il fatto che la mia categoria non ha sindacato, non ha regolamentazione di sorta, siamo inesistenti. Qui è spiegato molto meglio.
Scusate il pippone di venerdì! Buon week end (nonostante tutto)!