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Trama: la giovane Eva Duarte lascia il paesino dov'è cresciuta e si trasferisce a Buenos Aires, dove intraprenderà la carriera di attrice e sposerà il Colonnello Juan Peron, diventando così la prima First Lady dell'Argentina...
E' incredibile come i gusti cambino col passare del tempo. Avevo visto Evita solo una volta alla TV ed ero rimasta scandalizzata dalla ridda di critiche piovute sul film di Alan Parker: complice soprattutto la presenza di Madonna, una delle mie cantanti preferite, avevo trovato la pellicola semplicemente meravigliosa ed ero anche riuscita a piangere come un vitello all'inizio e sul finale. E' superfluo dire, ovviamente, che alla visione era seguito l'acquisto del doppio CD con TUTTE le canzoni del film ed è altrettanto superfluo dire che, se a qualcuno dovesse pungere vaghezza di mettermi in una stanza vuota ed impormi di cantare l'intero musical lo farei tuttora senza battere ciglio, senza sbagliare una sola parola ed imitando anche gli strumenti, inca**ata come una belva per l'impossibilità di riprodurre la polifonia. Però, devo anche ammettere che rivedere Evita mi ha dilusa in più di un modo e ora mi domando se non avessero ragione quei critici che lo avevano stroncato senza pietà. Non per le canzoni o il modo in cui sono cantate, anzi, quelle rimangono bellissime, ma per la messa in scena.
Evita, pur nominato all'Oscar per la miglior fotografia e il miglior montaggio, risulta piatto e carente proprio nel ritmo e si riduce in un susseguirsi di immagini statiche virate nei toni del marrone. La scelta di rendere, giustamente, la protagonista fulcro di tutta la vicenda e di riservarle gli abiti più ricchi e sgargianti fa sì che il resto delle comparse, a parte giusto Peron e Che, non buchino lo schermo e rimangano praticamente fuse con la scenografia, un gruppo di statue semoventi a cui vengono riservate ripetute inquadrature quasi tutte simili tra loro. L'idea di dare un taglio più realistico alla rappresentazione, dunque, pur essendo valida e condivisibile si traduce in uno spettacolo a tratti pesante e noioso, ravvivato di tanto in tanto da alcuni numeri di tango, ballo usato soprattutto per indicare come Evita cambi amanti allo stesso modo in cui, nelle balere, si susseguono i partner nella danza. Inoltre, e mi fa male dirlo, Madonna da il meglio di sé nei numeri musicali ma in quanto a recitazione, almeno in questo film, non ci siamo proprio: con i capelli tinti di nero risulta a dir poco improbabile nei panni della sedicenne Evita, mentre da bionda recita per la maggior parte del tempo con il dito alzato e urlando. Banderas e Jonathan Pryce se la cavano meglio (quest'ultimo in particolare spezza il cuore con la sua interpretazione di un Peron silenziosamente innamorato e molto umano) ma anche loro sembrano a tratti appannati e poco convinti.
Per quel che riguarda le canzoni, ovviamente le adoro. Non ho mai avuto modo di ascoltare la registrazione di una delle rappresentazioni teatrali, pertanto posso basarmi solo sulle versioni del film, ma la colonna sonora è un accattivante mix di melodie classiche, ritmi rock e suggestioni sudamericane, imperniate nell'insieme a smontare il mito della "santa" Evita, che, sebbene omaggiata da alcuni pezzi davvero commoventi, viene dipinta essenzialmente come una sgualdrina assetata di potere elevata a salvatrice di un'intera Nazione. A fungere da voce della ragione del popolo imbambolato ed incantato dal carisma di Eva ci pensa Che (che NON è Che Guevara), il classico narratore onnisciente che commenta con amara ironia la vita della first lady argentina e si riserva, di conseguenza, le canzoni migliori: Oh What a Circus, Goodnight and Thank You, The Lady's Got Potential, Raimbow Tour e And the Money Kept Rolling in (and Out) sono degli esempi di satira al vetriolo, in diretta contrapposizione con le canzoni eseguite da Evita, ben più sentimentali e personali, come You Must Love Me, scritta appositamente per il film e vincitrice dell'Oscar per la miglior canzone originale (uno dei pochi pezzi, peraltro, che Madonna in un concerto riesce a cantare dal vivo perfettamente, tanto che a Roma mi aveva commossa). La mia preferita, comunque, rimane She's a Diamond, adoro la voce di Jonathan Pryce ed è questa l'unica sequenza che a tutt'oggi, dopo anni di distanza e un cinismo più vicino a quello del Che, riesce ancora a strapparmi la lacrima. Per il resto, forse è meglio che gli appassionati di musical si dilettino nell'ascolto del CD o vadano a Broadway piuttosto che impelagarsi nella visione di Evita.
Di Madonna (Evita Peron), Antonio Banderas (Che) e Jonathan Pryce (Juan Peron) ho già parlato ai rispettivi link.
Alan Parker è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Inglese, ha diretto Midnight Express, Saranno famosi, Pink Floyd The Wall, Birdy – Le ali della libertà, Mississippi Burning – Le radici dell’odio, The Commitments e Le ceneri di Angela. Anche attore e produttore, ha 69 anni.
Oliver Stone viene citato nei credit come co-sceneggiatore; in realtà, il regista progettava da tempo di fare un film su Eva Perón (con Michelle Pfeiffer come protagonista) ma alla fine ha rinunciato e, in sostanza, non ha mai collaborato alla stesura dello script di Evita. Non che questo sia il primo ed unico cambiamento legato alla produzione del film: Ken Russell è stato il primo regista preso in considerazione e lui avrebbe voluto Barbra Streisand per il ruolo di Evita. Dopo che l’attrice aveva rinunciato, la stessa proposta era stata fatta a Liza Minnelli ma Tim Rice voleva a tutti i costi Elaine Page, già Evita a teatro e, soprattutto, fidanzata del compositore. Alla fine, col tempo e con i vari ritardi accumulati, l’ha spuntata Madonna su gente come Jennifer Lopez, Mariah Carey, Gloria Estefan, Zsa Zsa Gabor, Patti LuPone, Bette Midler e Sarah Brightman. Negli anni ’80, invece, era Olivia Newton John a volere disperatamente il ruolo ma il flop di Xanadu l’ha ridotta a più miti consigli. Infine, per il Che erano stati fatti nomi eccellenti come Patrick Swayze, Mandy Patinkin, Meat Loaf, John Travolta e Sylvester Stallone mentre per Juan Perón erano stati proposti Julio Iglesias e Raul Julia. Per concludere, se volete saperne di più su Evita sappiate che esistono anche il film TV Evita Peron (con Faye Dunaway nei panni della protagonista) e l’argentino La vera storia di Eva Perón, uscito ovviamente lo stesso anno di Evita. Non avendoli mai visti non posso commentarne la qualità ma se Evita vi fosse piaciuto posso consigliarvi Marie Antoinette e magari Les Misérables. ENJOY!
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