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Evitar (replica)

Creato il 04 agosto 2010 da Cannibal Kid
Evitar (replica)"Avatar" è un capolavoro. Il più grande incasso di tutti i tempi. Il futuro del cinema. Farà incetta di Oscar e sarà usato come pietra di paragone per le generazioni future.Questo per il mondo.
Per me, "Avatar" è una boiata pazzesca.
Don't believe the hype. "Avatar" NON è il futuro del cinema. Potremmo considerarlo innovativo solo se fossimo stati ibernati come il protagonista Jake Sully e non avessimo visto neanche un film negli ultimi 20 anni. "Avatar" rappresenta un modo di fare cinema vecchio, superato, potremmo dire morto non fosse che al grande pubblico evidentemente questo tipo di cinema piace. E' innegabile, visto il successo galactico e i record di incassi che continua a battere. Anche a causa di qualche esercente ladro che ha fatto lievitare all'inverosimile il costo del biglietto.
Peccato che nel corso degli ultimi 11 anni occupati per la sua produzione, James Cameron non abbia trovato più di 15 minuti di tempo per provare a scrivere anche una sceneggiatura magari meno trita e ritrita. Personaggi (personaggi??) inesistenti, interpretati da attori inespressivi (Sam Worthington chi cazzo è e cosa mi rappresenta?) e da Na'vi ancor più inespressivi. Come se la lezione del Gollum de "Il signore degli anelli" non fosse servita niente. Perchè diavolo dovrei appassionarmi alle avventure di questi puffi giganti?
Le metafore politiche sono di una scontatezza imbarazzante. E a fare un film anti-Bush arriva un tantinello tardi. Michael Moore, Green Day, Pearl Jam e parecchi altri hanno fatto di molto meglio in proposito, anni fa. Se Cameron invece di baloccarsi con gli effetti speciali avesse dato uno sguardo a "The Village", "Il nastro bianco" o "Dogville" forse avrebbe potuto imparare un paio di cosette su come si fa un film politico in maniera più sottile. Ecco: io mi sono divertito più con le 3 ore di "Dogville" di Lars Von Trier senza un solo effetto speciale, anzi senza nemmeno una scenografia, che con questo cine-videogame. "Dogville" è un film davvero cattivo nei confronti dell'America e con un perfido ma godurioso epilogo. Altrochè la spiritual-menata politically-correct dell'atroce lieto fine avatariano.
Più che nel futuro di Pandora, Cameron pare rimasto intrappolato in un cinema anni 80/90 che saccheggia alla grande. Il protagonista sulla sedia a rotelle, la storia dei fratelli e la questione genetica ricordano malaccio "Gattaca" (quello sì un capolavoro vero del cinema di fantascienza), gli avatar sono chiaramente ripresi da "Matrix" (quello sì innovativo e bello visivamente), la vicenda dell'infiltrato che poco per volta si fa conquistare da un altro stile di vita è ripreso da "Point Break" (diretto da Kahtryn Bigelow, guarda caso ex moglie di Cameron) e da altre decine di pellicole.Tutto il resto della trama dei simil-indiani Na'vi arriva da "Balla coi lupi" e "Porcahontas", più qualche influenza dal mondo degli elfi de "Il signore degli anelli", soliti rimandi a "Guerre stellari" e "Alien" più effetti WOW alla "Jurassic Park". Solo che laddove Spielberg sapeva costruire qualche scena di alta tensione quasi horror, Cameron annoia con inseguimenti e corse a perdifiato. Si balocca a vagare per il mondo fantasy di Pandora con la macchina da presa quasi quanto Tornatore per le strade di Bagheria nell'altrettanto inconcludente "Baarìa". Altra mega-minchiata per cui qualcuno ha scomodato la parola "capolavoro".Naturalmente non ci si fa mancare nemmeno il discorso d'incitamento pre-bellico che da "Il gladiatore" in poi è diventato un must irrinunciabile per ogni film epico che si rispetti, e quindi una infinita soporifera scenona di guerra.
Alle nefandezze avatariane possiamo aggiungere un retro gusto spiritual-religioso insopportabile, le fastidiose musiche new-age composte da James Horner (l'uomo che già dobbiamo maledire per "My heart will go on"). Ecco: il paragone col "Titanic", il precedente film di Cameron. Non sono un fan ma, che diamine!, al confronto con questo passa per un capolavorissimo. Almeno lì la storia d'amore grazie a due grandi attori come Leo & Kate portava la pellicola su un piano superiore. Vedere questi due cosi blu privi di alcuna espressione (umana o non) che si accoppiano direi che non si può definire altrettanto coinvolgente.
Rispetto ai soliti kolossal manca poi il personaggio simpatico. C'è sempre un personaggio simpatico. Almeno uno, Cristo Santo. In "Avatar" no. Ci sono i buoni, che come ho già detto hanno una faccia talmente zombie che mi è impossibile fare il tifo o provare una qualsiasi emozione per loro, e ci sono i cattivi. Che però sono talmente cattivi (nel senso più stereotipato del termine) da risultare persino meno umani dei puffi giganti.
Potete venirmi a dire: ci sono gli effetti speciali, la tecnica. E io vi dico che anche i Sonohra sono tecnicamente bravi a suonare la chitarra. Ciò non toglie che li spedirei su Pandora a calci nel culo.
Spero che in molti, terminato il rimbambimento collettivo da Avatar-mania giustificabile tanto quanto la psicosi da febbre suina, apriranno gli occhi e si chiederanno: "Sì, ma cosa resta DAVVERO di questo film? C'è una scena memorabile? Una frase da tenere?" E poi, magari, si domanderanno: "C'è qui dentro un solo dialogo che non sia del tutto ridicolo? Un'emozione che sia più profonda di una puntata del Grande Fratello? Un'idea una che non sia scopiazzata e realizzata meglio altrove? C'è qui dentro del Cinema?"
"Avatar" non è un film in 3-D. E' il film più monodimensionale oggi in circolazione. Se volete una storia e dei personaggi in vero 3-D, lasciate perdere gli occhialini e andate a vedere "Tra le nuvole" con Giorgione Clooney. "Avatar" lo potete tranquillamente evitar.
(voto 3D)

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