Magazine Società

Evoluzione dell’acquisto di libri

Creato il 14 novembre 2012 da Bangorn @MarcoBangoSiena

Guardavo le librerie del mio studio in questi giorni. Ci sono libri che ho iniziato a comprare da ragazzino, altri che ho preso dopo l’adolescenza e quelli che sto comprando da adulto. Basta guardarli per capire il percorso di maturazione nelle letture, ma anche nell’acquisto, percorso che si è sicuramente evoluto insieme ai mezzi di comunicazione e alle tecnologie. Parlo naturalmente del mio caso. L’analisi l’ho fatta così:

Libri comprati solo in libreria (12 ai 25 anni)

La maggior parte, sono stati comprati già conoscendo l’autore, semplici seguiti di libri consigliati da altri, di cui si finiva per prendere tutta la serie e ogni cosa che usciva. Ci sono un sacco di fantasy, quello commerciale intendo, che mi ha tenuto compagnia per anni. Niente che faccia gridare al miracolo ora, ma che al tempo, mi piaceva e non vedevo oltre a quel limite. Già dopo i venti però, mi dirottavo un po’ verso l’horror, recuperando qualche classico gotico che avevo letto alle superiori. E tutto sempre in libreria.

Evoluzione dell’acquisto di libri

Ecco le nostre amiche!

Libri comprati in libreria: secondo step (25 ai 30)

Iniziavo un attimo a ritenermi insoddisfatto di certe pubblicazioni. Libri fatti di carta e inchiostro dal contenuto discutibile e dal prezzo da furto. Belle edizioni, con fascetta che gridava al miracolo editoriale, nascondevano spesso delle storie banali. Così iniziavo guardare meglio, e grazie alla rete, potevo sapere qualcosa di più su storia, sinossi e autore. Ho scoperto qualcosa di veramente buono, ma che era arrivato per miracolo in libreria. Certe cose poi mi toccava ordinarle, per la miseria. Stavo pian piano smettendo però di prendere libri suggeriti…

Evoluzione dell’acquisto di libri

Omologati

Libri comprati on line e poca libreria

Mi dispiace per chi ama la libreria. Non è colpa nemmeno dei librai. Non posso però affidarmi a un luogo che ha due vetrine, e una è solo di Follett e l’altra di Poretti, con tanto di megaposter pubblicitari. Entri e trovi pieno ovunque dei 2/3 editori-padroni italiani, e devi per forza chiedere dove diamine è il libro X della casa editrice Y, ricevendo magari uno sguardo scocciato. Fortuna vuole, che la libreria di cui mi sono sempre servito, non sia così, ma davvero, è un sacco che non ci vado. Negli ultimi anni ho comprato tanta, ma tanta roba on line, dopo aver letto recensioni, sentito pareri. Alla fine però ero io a decidere, non una copertina o un cartonato davanti a cui si è obbligati a passare.

Conclusione

Si parla sempre di libreria come un tempio di cultura e sapere. Sono negozi ormai, come quello di abbigliamento che espone solo abiti gialli perché è la moda dell’anno. Quei tizi, sono lì per fare business, non coccolarvi e darvi quello che vi può far bene o vi piace veramente. Siamo sinceri. Siamo onesti. Se ci piace davvero la letteratura da cassetta, bene, entriamo in libreria e serviamoci, dopo aver preso d’assalto il tavolo “novità”, tutte comprese nella classifica dei libri top. Se invece vogliamo qualcosa di più sincero, onesto e spontaneo, beh, forse è il momento di prendervi una prepagata e andare on line, e fare shopping prendendo quello che vi serve davvero.
Una sola parola: evoluzione.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine