Ci siamo, sta finendo. L’orrendo esperimento di psicologia popolare: tutti ci vanno perché ci vanno tutti. L’unica vicenda nella storia peggiore di Friuli Doc: prezzi alti, piatti di plastica, bicchieri di plastica o con cauzione (!!!), mettiti in coda. Sagrissimissima. Ci sono andato rientrando da Torino, concerto U2, in serata sarebbe arrivato Bono e l’immancabile Comprounavocale. Premessa: me la tiro, detesto ogni tipo di attesa, tanto più per mangiare visto che pago. Era domenica, file infinite perfino per salire su quella vaccata della rete Brasil (poi me l’hanno raccontato, dentro anche peggio). Tutto complicato. Vado allo stand della Moretti, chiedo una bionda e mi danno una ambrata perché è finito il fusto. No, grazie, ridammi i 4 euro (!) della 0,3 (!). Visitati gli asileschi padiglioni Inghilterra, Irlanda e Spagna. Oltre all’Ungheria (come andare alla Bit, ci hanno scippato il Tocai, ma almeno non si sono inventati pagliacciate). Sarà stato cazzofigata tutto il resto (dall’ora di codainsu, auguri), chissà. Fontanelle dell’albero che a Lignano d’estate è uguale e non ti sparano l’audio degli sponsor.
Adesso il sagrone si sposta a Roma. Gli cambiano solo il nome. Rubano sempre tutti nel nome del progresso, del volano, dell’economia. E di-sto-cazzo.