Ramses e Mosè, entrambi legati da vincoli di parentela al Faraone Seti, sono i due generali dell'esercito egiziano. Ramses è destinato a guidare il suo popolo, dopo la morte del padre, mentre Mosè, forse più meritevole di divenire Faraone, dovrà fuggire dalla capitale per via delle sue origini. Egli, infatti, è ebreo ed è stato allevato presso la corte sotto mentite spoglie, a sua insaputa.
Un viaggio nelle periferie del regno, dove vengono costruite le piramidi ed i monumenti dei faraoni, gli mostrerà la crudeltà con la quale sono trattati gli schiavi ebrei. Dio gli affiderà la missione di condurre il popolo eletto alla libertà ed alla salvezza nella terra promessa.
Flop.
Non è solo il rumore che si sente quando il lettore del raggio blu lo inghiotte e si prepara alla proiezione sul piccolo schermo. E', anche, il rumore che ha fatto al botteghino l'ultimo film di Ridley Scott. Costato circa 300 milioni di dollari ha visto un ritorno, delle sole sale americane, di 45 milioni. Un po' pochino, anche per aspettare la distribuzione internazionale e le vendite home video; 20th Century Fox ci metterà un po' a rientrare dal passivo.
Ma com'è, al di là degli incassi, questo film?
E' narrativo e biografico. Racconta, racconta, grazie alla buona interpretazione di Chirstian Bale la storia contenuta nel Libro dell'Esodo e lo fa con molta libertà, nei momenti di pura fiction. Si riprende abbastanza nei momenti di ira divina dimenticando, però, alcune delle piaghe che Dio ha scatenato sulla popolazione egizia. Una trama tesa, a tratti noiosa per la lunghezza della sua esposizione, che riesce a strappare qualche sorriso ogni tanto.
Il cast è di alto livello, come ci si aspetta da questo genere di film, anche se John Torturro sparisce di scena un po' troppo all'improvviso, e Joel Edgerton dipinge il suo Ramses con quella che sembra essere eccessiva follia. Sprecato Sir Ben Kingsley nel ruolo di Nun, così come lo è Sigourney Weaver in quelli di Tuya: andava bene chiunque per lo spazio che è stato loro concesso.
Purtroppo è un film fuori tempo. Film unico nel suo genere nel cinema contemporaneo, non ha portato fortuna a Scott come lo fece Il Gladiatore. Bisogna ammirare il coraggio del cineasta di proporre qualcosa fuori dal consueto per lo spettatore medio ed apprezzabile per quello più cinefilo. E' bello vedere come le case di produzione gli permettano di sbizzarrirsi e di realizzare le sue idee più radicali, ma è sicuramente bravo anche lui a convincere gli investitori.
Non è un brutto film, ma la sua lunghezza non ripaga lo spettatore dello sforzo sostenuto.
A tempo perso, in più serate.
Titolo originale Exodus: Gods and Kings
Lingua originale Inglese
Paese di produzione USA, Regno Unito, Spagna
Anno 2014
Durata 150 min
Rapporto 2.35:1
Genere biblico
Regia Ridley Scott
Soggetto Libro dell'Esodo
Sceneggiatura Adam Cooper, Steven Zaillian, Bill Collage, Jeffrey Caine
Produttore Peter Chernin, Ridley Scott, Jenno Topping, Michael Schaffer, Mark Huffam
Casa di produzione Chernin Entertainment, Scott Free Productions, Babieka, Volcano Films
Distribuzione (Italia) 20th Century Fox
FotografiaDariusz Wolski
Montaggio Billy Rich
Musiche Alberto Iglesias
Scenografia Arthur Max
Costumi Janty Yates
Interpreti e personaggi
Christian Bale: Mosè
Joel Edgerton: Ramses
Aaron Paul: Giosuè
John Turturro: Seti
Ben Kingsley: Nun
Sigourney Weaver: Tuya
Tara Fitzgerald: Miriam
María Valverde: Séfora
Hiam Abbass: Bithia
Golshifteh Farahani: Nefertari
Ben Mendelsohn: Hagep
Kevork Malikyan: Jethro
Isaac Andrews: Malak
Dar Salim: Khyan
Andrew Tarbet: Aronne
Ghassan Massoud: Gran visir
Doppiatori italiani
Adriano Giannini: Mosè
Simone D'Andrea: Ramses
Stefano Crescentini: Giosuè
Marco Mete: Seti
Stefano De Sando: Nun
Emanuela Rossi: Tuya
Antonia Liskova: Miriam
Chiara Gioncardi: Séfora
Niseem Onorato: Hagep
Andrea Tidona: Jethro
Lorenzo D'Agata: Malak
Barbara Castracane: Bithiah
Andrea Mete: Khyan
Alberto Angrisano: Aronne
Carlo Reali: Gran visir