Finita la festa, costata milioni di euro, Expo ha chiuso i battenti senza che nessuno abbia mai buttato giù uno straccio di piano per il recupero e la riconversione del sito espositivo. Padiglioni demoliti o in fase di smantellamento, ruspe al lavoro e il Decumano interamente deserto. Questo è quanto resta, a pochi mesi dalla chiusura, dell'area dell'esposizione: una cattedrale deserta e abbandonata alle ruspe e al degrado. Ma ecco la “genialata”:
utilizzare Expo per trovare alloggio ai migranti in arrivo per la cosiddetta 'emergenza profughi'. Insomma, Expo è l’icona dell'Italia reale, non quella della 'svolta buona' e della 'ripresa' che ci vogliono fa credere. All’estero iniziative del genere rimangono in funzione, riconvertite ma sempre aperte al pubblico e fruibili sia che diventino giardini o che rimangano padiglioni. In Italia no! Sono soltanto soldi buttati al vento. Tanti soldi. Troppi soldi. E ai denari spesi per mettere sù Expo, si sommano quelli necessari a smantellare tutto per poi ficcarci dentro i migranti. Expo, uno specchietto per le allodole, una vetrina per politici e ricchi industriali, dove il “magna-magna” l’ha fatta da padrone e dove si è speso molto di più di quello che si è incassato. E adesso vogliono trasformarla in un campo profughi. E adesso vogliono appaltare pure le Olimpiadi.... l'Italia è bella, gli Italiani, certi italiani, molto meno.