Expo - ChildrenPark

Tutto il mondo in un posto solo. Expo. Ecco il CildrenPark.All'esposizione mondiale ci sono padiglioni dedicati a tutti i paesi del mondo c'è la Korea, l'Olanda, il Giappone, gli Emirati Arabi, la Cina, la Russia, ma c'è anche un posto speciale, una area tutta colorata, un po trafilata. Al riparo dal decumano, lontano dalla file, dalle folle e dal rumore.
Ci arrivi solo se ci vuoi andare e la trovi li ad aspettare i bambini a cui magari interessa poco l'architettura e la tecnologia, che hanno voglia di giocare, di saltare e di imparare. 
Il ChildrenPark dell'Expo è il padiglione dedicato ad un mondo a misura di bambino, dove il gioco si fonde con la scienza e la tecnologia.

Un percorso pensato per i piccoli e per i grandi che non hanno dimenticato coma si gioca. Un percorso sensoriale dalla durata di circa 45minuti ma nessuno vieta che possa durare un giorno intero.  Una passeggiata a tappe con tante curiosità simpatiche e divertenti.
La prima tappa, quella che da il benvenuto agli avventurieri che si allontanano dal Decumano è quella delle Campane Profumate.

Delle campanule speciali che emettono odori. I bimbi vengono letteralmente coperti ed invasi si profumi. Una volta che la campana risale bisogna andare alla ricerca del profumo nelle varie serrette che circondano la piazza ed indovinare a quale pianta apparteneva il profumo. Se si sbaglia partono delle pernacchie, se invece si è stati di nasi fino, applausi a non finire.




La seconda tappa è il Giardino Verticale: una piazzetta circondata du un rigoglioso giardino verticale con al centro una nuvoletta di Fantozzi che ogni qual volta vede un bambino arrivare, comincia a piovere. Compito dei bambini è prendere degli imbuti e raccogliere quanta più pioggia a possibile. la pioggia poi viene versata in una fontanella che la puzza su tutte le piante del giardino, sotto forma di acqua polverizzata.


Terza tappa, La Pesa: Abbiamo scoperto che Chiara pesa 33kg, quando 11gatti, ma anche quanto la zampa di un elefante, 2 delfini, e non ricordo quanti fenicotteri. Conoscere gli animali partendo dal peso e scoprire che ce ne sono di leggerissimi ma anche di pesantissimi può essere davvero davvero curioso.


Il percorso prosegue, con l'attività forse più divertente. Diventiamo un albero: la tecnologia non manca ad Expo la si ritrova ovunque, in questa tappa delle speciali telecamera collegate a dei proiettori trasformano il corpo in albero. Le braccia sono i rami dai quali sbocciano le foglioline e scuotendole forte le foglie cadono, ma poi rispuntano. Chiara si è divertita a fare di tutto, l'albero che balla, che salta, che dorme, che cade e poi che rinasce, pieno, pieno, pienissimo di foglie.



La fontana dell'amicizia: per farla funzionare bisogna pedalare tutti insieme, se qualcuno non pedala la fontana non funziona, la musica si ferma e no c'è più gioco. Quindi di corsa a trovare nuovi amichetti con cui collaborare e poi via tutti insieme a pedalare. Più forte di pedala più in alto arrivano i getti d'acqua e non appena ci si ferma l'acqua non esce più. Fontane danzanti analogiche, direi.


Siamo quasi giunti alla fine del percorso e dopo tante attività, non resta che lasciare un pensierino su questa particolare esperienza, magari raccontandola ad un altro bimbo.
Il lago dei pensieri: è un laghetto pieno di bolle, che devono essere pescate. Ogni bolla contiene un pensiero, un disegno, una traccia degli altri bimbi che sono venuti ad Expo. Chiara ha pescato la bolla di un bambino francese e che ha appeso sul suo lettino in cameretta e ha rimesso nella bolla il disegno di un albero di tutti i colori. Chissà chi avrà pescato la sua bolla?


Prima di uscire e tornare alla scoperta dei tantissimi padiglioni un po di sano e libero divertimento tra la frutta e la verdura gigante, su cui ci si può arrampicare, saltare, nascondere e dondolare. 
Expo è estremamente Family Friends, tutto è realizzato per essere comodo per le famiglie ed il ChildrenPark è solo una delle tante aree che hanno entusiasmato Chiara. Ogni padiglione ha un angolo suggestivo ed affascinante che attrae i più piccoli, ma il fatto che ci siano delle aree appositamente dedicate a loro è stata una bellissima scoperta che sottolinea come anche le grandi opere sono capaci di guardare al piccolo.