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Expo Elettronica Modena

Creato il 21 gennaio 2016 da Cobain86

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Dopo l’arrivo in Italia del commercio elettronico su portali quali ebay e Amazon ha ancora senso recarsi ad una fiera dell’elettronica, magari di domenica mattina? Scopriamolo insieme, buona lettura!

La genesi

Retrocedendo di qualche secolo (inizi anni 2000), quando ero un giovane baldo pieno di sogni e speranze, il commercio online non era così diffuso e la fiera dell’elettronica rappresentava un bengodi: tanti prodotti a basso prezzo, ragazze carine agli stand, affabulatori da strada che proponevano caciotte auto-pulenti e pentole ad energia solare. Un vero paradiso dell’elettronica e dell’informatica, che si riproponeva a Modena (dove, per riempire un padiglione in più, hanno unito anche musica e fumetti) e a Gonzaga, la più grande e fornita in zona.

La situazione attuale

Il biglietto intero costa 10 euro ma, di fatto non li paga nessuno: tra sconti Conad, riduzioni online, patologie mediche invalidanti e così via entrano tutti a prezzo ridotto, il che probabilmente incide sugli incassi degli organizzatori. All’interno dei due padiglioni troviamo venditori da tutta Italia, senza grosse distinzioni: per motivi logistici molti sono dell’Emilia Romagna ma troviamo un vasto assortimento etnico.

L’evento dura due giorni, sabato e domenica, all’interno dei quali è igienico conservare il biglietto d’ingresso per poter fare i resi (ad esempio porto a casa il computer e non dà segni di vita, oppure l’hard disk ha una combustione spontanea mentre lo porto a casa).

I prodotti

Troviamo tutto ciò che è inerente al mondo dell’informatica, dai Commodore 64 alle ultime schede madri: RAM, tantissime memorie di qualsiasi forma e formato, varie capacità, droni che svolazzano allegramente per la fiera, intere distese chilometriche di cover dalle varie fattezze, power bank come se piovessero, una sezione dedicata ai manga (cibo e accessori inerenti a fumetti e film), portatili da 70 euro… insomma la scelta non manca.

I grandi assenti

Continua a rimanere un miraggio (ero stato anche alla fiera del 2015), questo formato che a quanto pare nessuno vuole recepire: i blu-ray masterizzabili sono introvabili, così come i relativi masterizzatori.

Un motivo plausibile potrebbe essere che, a fronte del calo drastico dei prezzi per memorie USB (chiavette e dischi esterni), ad oggi sia anti-economico trasferire file su supporti ottici fisici e quindi si opta per un lettore multimediale (collegato ad un disco da 2 TB, magari). La scarsa domanda mantiene i prezzi alti e così CD e DVD continuano a spadroneggiare, seppur in minor quantità, con vendite a bancali.

Pregi e difetti

Pur investendo 7/8 euro duramente sudati è difficile incontrare prodotti di fascia medio-alta, troviamo molta paccottiglia e cineserie a basso costo. Per scovare prodotti validi bisogna cercare e indagare, magari con venditori che non sono nel pieno delle loro facoltà e/o non hanno una conoscenza del prodotto approfondita.

Potremmo metterla così: la fiera è utile per incontrare persone, vedere i cosplay che sfilano travestiti come i loro personaggi preferiti, fare qualche risata e, se capita, magari acquistare prodotti a botta sicura (es. DVD/CD Verbatim, memorie Kingston e così via…).

Dovrete affrontare la caccia la parcheggio, fare un po’ di fila e girare tramite corsie affollate ma, per contro, avrete la possibilità di toccare i prodotti con mano e di testarli direttamente sulla vostra attrezzatura (es. scheda SD per la macchina fotografica).

La sezione dell’usato è onnipresente, con molte offerte interessanti e curiose. Il mio consiglio è di non farsi tentare da proposte troppo allettanti (vedi il portatile a 70 euro), nel senso che rischiate di portare a casa un computer funzionante ma che su Youtube, per dire, inizia ad invocare le divinità arcaiche perché il processore o la scheda grafica non reggono.

Il contadino informatico

Molti “contadini informatici” (persone che pensano l’ADSL sia una malattia venerea), armati del loro badile preferito color marrone, entrano baldanzosi: hanno sentito dall’amico del fratello del cugino del cognato del gestore del bar che alla fiera dell’elettronica si REGALA.

Acquistano RAM e Hard disk a chili (pesandoli con il badile sopra citato), salvo poi scoprire che l’enorme offerta era per un prodotto datato, obsoleto e superato (caso simbolico: super sconto sui dischi USB 2.0 mentre, con una leggera differenza, poteva acquistare un disco USB 3 già recettivo al nuovo standard e dieci volte più veloce).

Codesti personaggi investono l’enorme cifra di euro 100 e si stupiscono se il computer non regge un gioco o se all’avvio sono necessari 45 minuti prima di vedere il desktop operativo e funzionante, imprecando con gli amici al bar locale e inveendo contro le divinità più note gesticolando vistosamente con la macchia di sugo sulla canottiera ingiallita.

Concludendo

Personalmente adoro vedere persone che si avvicinano all’informatica, perché credo che per loro sia tanto di guadagnato, ma andare ad una fiera del genere senza una minima idea di cosa si sta comprando è deleterio, rischioso e anti-economico: non stiamo acquistando patate, cipolle o mattoni all’ingrosso, parliamo di computer, software e strumenti delicati con un migliaio di standard diversi.

Leggere qualcosa qualche giorno prima o portare il pezzo da sostituire in fiera può aiutare voi e il commerciante che deve assistervi.

Per il resto la fiera è un modo per socializzare, scambiare due parole con amici e/o colleghi e condividere una passione, per cui ritengo che non sia un’idea da bocciare in toto. Non andate allo sbaraglio però, al limite chiamate un amico (che ne capisca e che sappia distinguere un badile da una presa USB) con voi per avere un secondo parere disinteressato e non legato alla vendita diretta per evitare dolorose sorprese una volta giunti a casa.

Marco


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