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Expo Milano 2015: ecco perché dovreste andarci (e tornarci).

Creato il 10 maggio 2015 da Assugoodnews @assunta73

Expo Milano 2015: ecco perché dovreste andarci (e tornarci).
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Sono stata a Expo Milano 2015. Dopo tanto parlare finalmente ho visto tutto con i miei occhi e questo, come sempre, fa la differenza. Condivido il movimento degli #expottimisti ma confesso di essere andata togliendomi di dosso anche quel cappello. Volevo vivere l’esperienza Expo senza alcun pregiudizio o aspettativa: positiva o negativa che fosse. Il risultato? Una giornata divertente, emozionante, coinvolgente e decisamente da ripetere.

“Sei andato a Expo?”
“No ma mi hanno detto che non vale la pena. Non c’è nulla di terminato e poi non c’è ancora gente. Figurati, sarà il solito flop all’italiana”.
“Si nemmeno io ci sono andato. Volevo farci un salto la sera per cena ma dicono che costa un sacco. Mi sa che evito”
“Ma si, dai, tanto ci sono foto e notizie ovunque. Non vale la pena. Sarà una fiera del taralluccio e vino. Gran bella figura!”


Non puoi conoscere ciò che non conosci.
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Questa conversazione alquanto delirante – e non ho riportato tutto! – mi ha accompagnata durante il tragitto in metropolitana verso Expo Milano 2015. Era la mia prima visita e sono uscita di casa emozionata come quando parto. Perché io l’ho vissuta cosi: un viaggio senza aspettative ma con la certezza di vedere qualcosa di nuovo.

E poi, una volta sulla metropolitana ho ascoltato, involontariamente, questi due ragazzi 40enni parlare cosi. La mia età, per intenderci.

Avrei voluto intervenire nella conversazione ma poi ho deciso che ognuno, nella vita, fa delle scelte. E quella di non andare a Expo per un cumulo di pregiudizi è sempre una scelta.

Cosi mi sono immersa nel mio tablet e ho atteso la fermata Rho Fiera-Expo Milano 2015.

Quando sono arrivata destinazione ero davvero emozionata. Cosa avrei vissuto? Chi avrei incontrato? Non mi aspettavo nulla e come una bambina in un parco giochi ho cominciato a passeggiare lungo il viale centrale. Quello che, per intenderci, è incorniciato dai padiglioni dei vari Paesi.

Faceva caldo, c’erano tanti studenti in gita da tutta Europa, ho visto famiglie con passeggini, coppie di pensionati, gruppi di stranieri. Ho visto tante facce del mondo. Per la mia prima volta in Expo ho scelto di andare da sola. Volevo viverla cosi, senza opinioni e commenti esterni.

Il mio primo incontro con Expo è stato bellissimo.

Ho chiacchierato con una signora giapponese che mi ha chiesto perché La Fabbrica del Duomo si chiama cosi, ho pranzato ai piedi dell’Albero della Vita con un gruppo di studenti francesi con i quali ho ballato sulle note di Mambo Italiano durante il gioco di colori e acqua, ho guardato con emozione e gli occhi di bambina la sfilata di Foody e i suoi amici, ho visitato il padiglione del Nepal con il pensiero rivolto a chi è stato colpito dal terremoto. E poi mi sono persa tra le ombre cinesi del padiglione della Cina, ho sentito profumi inebrianti, visto danze locali, ascoltato un concerto speciale nel padiglione del Kazakhstan.

E non è finita. Ho fatto foto e video ma non quanti avrei voluto. Avevo una gran voglia di immortalare ogni momento. Avrei voluto fotografare tutti i volti sorridenti che ho visto e incontrato ma ero troppo persa a sorridere anche io. Sono stata bene.

Clicca per vedere lo slideshow.

Expo Milano 2015 mi ha regalato emozioni.

E’ vero. Alcuni padiglioni non sono finiti. Personalmente ne sono felice perché tanto non avrei avuto il tempo di vederli.

Ho sentito dire che l’acqua costa 4 euro . In realtà nei pressi del supermercato del futuro presentato da Coop, c’è una corte del cibo dove si trova la bottiglietta d’acqua a 35 centesimi, tramezzini a pochi euro, una fetta di pizza a 2,50 euro e menu bambino a 7 euro. Ho dato un occhio ai menu dei ristoranti e ho trovato ogni tipologia di prezzo. Dipende da cosa si sceglie di mangiare e in quale Paese. Gustare i piatti giapponesi può costare di più di una empanada argentina o di un panino ai food truck disseminati negli spazi tra un padiglione e l’altro. Ma in questo Expo non c’entra.

Quanto ho visto di Expo? Poco. Pochissimo direi.

Expo è un’esperienza a più livelli. Per goderne al massimo bisogna tornarci più volte. Si può scegliere di lasciarsi guidare dal proprio istinto o organizzare un percorso preciso. Di certo posso dirvi che ogni padiglione ha il suo perché, ogni Paese ha portato qualcosa della propria essenza, ogni angolo è una scoperta e ogni momento della giornata è buono per vivere l’atmosfera di questo grande evento.


Expo è un viaggio intorno al mondo con il mondo intorno a te
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Io ci tornerò. Con la mia famiglia, con mia figlia, con amici e anche da sola. Ci tornerò perché ne vale la pena. Perché è un viaggio intorno al mondo con il mondo intorno a te. Perché condividere momenti e spazi con persone che parlano altre lingue arricchisce.

Solo qualche consiglio tecnico quando deciderete di andarci, soprattutto se è la prima volta:

  • Scegliete la metropolitana. Io sono una da macchina anche in Piazza Duomo ma in questo caso non ha proprio senso.
  • Mettete scarpe comode. Anzi ancora di più: comodissime. Camminerete a più non posso.
  • Fate bottino di acqua e se la finite passate al negozio Coop che vi dicevo prima.
  • Cercate di esserci per le 11.30 e per le 16 quando c’è la sfilata di Foody e i suoi amici
  • Non perdetevi i giochi di acqua, colori e musiche all’Albero della Vita. Si tengono ogni ora e ogni giorno. Quello serale non l’ho visto ma è ancora più bello perché la notte è magica.
  • Entrate nei padiglioni. Anche dove c’è fila aspettate perché ne vale sempre la pena.
  • Lasciate a casa commenti, pregiudizi e articoli disfattisti. Andate e vivete tutto con il cuore. Poi, nel caso, decidete che non vi piace. Se non volete spendere fatelo di sera: ingresso 5 euro dalle 19 alle 23. Il tempo giusto per decidere se tornarci o chiudere la vostra relazione con Expo.
  • Lasciate un commento qui…in ogni caso. Può tornare utile a chi passa di qua prima di andare a Expo.

Infine…Godetevela!

Expo Milano 2015: ecco perché dovreste andarci (e tornarci).
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