Il Museo MAXXI di Roma presenta fino al 29 aprile una mostra curiosa e interessante: RE-CYCLE Strategie per l’architettura, la città e il pianeta, è il titolo dell’esposizione che tratta un tema abbastanza attuale, vale a dire la bioedilizia che mira a minimizzare l’impatto delle costruzioni sull’ambiente.
La mostra è composta da progetti, fotografie e video che raccontano i progetti sostenibili dell’architettura, dell’urbanismo e del paesaggio. All’interno della stessa esposizione si trovano opere di artisti, fotografi e produttori di mezzi.
Per dare un’immagine globale sul tema, il museo mette in esibizione progetti attuali e altri che sono già passati alla storia come quelli di Peter Eisemann e video sul riciclo di lavori abbandonati di Frank O. Gahry & Venturi e Scott Brown and Associates.
Peter Eisemann è un architetto statunitense di origine ebrea che ha lavorato con Walter Gropius, direttore della Bauhaus. Conosciuto per la sua visione all’avanguardia e provocatrice, è stato autore di due enormi edifici, uno di questi il Wexner Center per le arti della Ohio State University.
Altri partecipanti sono i Lacaton & Vassal, con il progetto di trasformazione del Palais de Tokio di Parigi. Gli architetti Anne Lacaton e Jean Philippe Vassal crearono un taller a Bordeaux per produrre appartamenti unifamiliari utilizzando, in modo razionale, nuovi materiali che permettessero di progettare in modo ingenioso soluzioni abitative. Il loro concetto architettonico era all’avanguardia e usava il policarbonato, lo stesso materiale utilizzato per la costruzione delle serre industriali, che gli permetteva costruire spazi molto più grandi, approfittare della luce e delle forme moderne della natura. I loro progetti miravano alla coesistenza di natura e uomo e al mutuo rispetto.
Per dimostrare che il riciclo è relazionato con il lavoro dell’architetto, sono state montate opere che mostrano interessanti proposte di riciclo creativo, come la struttura di EcoArk di Taipei, realizzata con 1.5 milioni di bottiglie. Realizzata dalla Far Eastern Group, la struttura di 130 metri di larghezza e 26 di altezza, è stata data al comune della città.
Per dare un senso all’architettura del riciclo, ci sono due installazioni degli artisti Fernando y Humberto Campana, nello spazio esterno del museo. L’opera, intitolata Maloca, in onore alle abitazioni degli indigeni dell’Amazzonia, è realizzata in legno e setole sintetiche per reinterpretare l’abitazione indigena che dà il benvenuto al pubblico.
Una delle parti più creative dell’esposizione è la sezione dedicata alle incisioni di Jimmy Hendrix e altre stelle del rock, incise con raggi X su un cranio fratturato o su una tibia fratturata dal freddo intenso della Russia durante la seconda guerra mondiale.
Oggi giorno si può scegliere tra numerose tecniche con materiali di scarto e gli architetti hanno preso seriamente in conto questa possibilità, soprattutto quando la architettura minimalista permette di lavorare con elementi semplici, che oltre a dare ottime condizioni per isolare e conservare il freddo e il caldo, sfruttano la luce per vivere con meno spese energetiche.
Per maggiori informaizoni: http://www.fondazionemaxxi.it/2011/12/01/recycle/
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