In epoca di crisi sembra che neanche le grandi istituzioni dell’arte contemporanea dispongano di fondi da investire nell’allestimento di mostre innovatrici e veramente “contemporanee”, vale a dire in cui si possano conoscere le ultime novità della creazione, nuovi artisti emergenti o avvicinarsi a un’idea mai vista prima. Sotto questo aspetto il MACBA non dà uno dei migliori esempi; ma la mostra Volum! merita una visita perché riunisce 350 opere degli artisti che hanno segnato la storia dell’arte recente.
L’esposizione, nata da un accordo tra la Fundación LaCaixa e il museo MACBA, non fa altro che aprire l’archivio ed esporre l’enorme collezione di opere dei due enti. Da una parte è abbastanza evidente che non si è investito troppo a livello di organizzazione (il curatore è inoltre lo stesso Bartomeu Marí, il direttore del MACBA) e che con questa proposta non si è messo in gioco nulla. Ma dall’altra parte è necessario riconoscere che molte delle opere qui esposte sono pietre miliari dell’arte contemporanea e che non è così frequente poterle vedere tutte assieme in un unico spazio.
Il concept della mostra, che spiega il titolo Volum!, è l’introduzione del suono nell’opera d’arte visiva a cavallo tra il XX e XXI secolo. L’esposizione è la prima di una serie di tre in cui verrà presentata la selezione delle 5.500 opere possedute dalla Fundación LaCaixa e il MACBA. La seconda mostra, centrata sulla scultura, si tiene al CaixaForum di Madrid e si intitola La persistencia de la geometría. La terza ed ultima, El espejo invertido, è ospitata dal Guggenheim di Bilbao.
In realtà, dopo aver visitato i tre piani del MACBA dedicati alla mostra Volum!, ci si renderà conto che non sono molte le opere che si attengono al concept della mostra. Tra tutte le produzioni staglia sicuramente l’opera dell’artista canadese Michael Snow, al piano terra: una serie di mangianastri emettono il suono di un metronomo deformandolo fino a trasformarlo in un insieme di ticchettii indistinti e che sembrano creati da una macchina del futuro. Che sia una premonizione dell’epoca digitale?
L’esposizione, al MACBA fino al 23 aprile, regala uno sguardo in chiave storica agli anni ’80 e ci mostra un itinerario tra i bar più famosi in quegli anni con una serie di fotografie che ricalcano la creazione dello stile del design barcellonese. Per maggiori informazioni:http://www.macba.cat/ca/expo-volum/1/actuals/expo