Io continuo a crederci. E sempre più gente mi dice che si unisce a chi vede l’Expo2015 come un evento dalla forte carica positiva. Ne sono felice soprattutto perché qualcuno l’ho convinto io stessa. Segno che parlare in positivo fa bene. Quindi continuo su questa strada sempre più convinta e grande sostenitrice del gruppo degli #expottimisti.
A darmi man forte arriva uno studio dell’Università Bocconi e della Camera di Commercio di Milano dal quale emerge una promessa niente male: 24,7 miliardi di euro l’aumento della produzione di beni e servizi innescato dall’Esposizione Universale tra il 2012 e il 2020. Il valore aggiunto è pari a 10,5 miliardi di euro. Di questo un miliardo proviene solo da investimenti stranieri. Sta a vedere che l’Expo serve anche alla ripresa italiana.
Da buona umanista convinta, i numeri non sono mai stati la mia passione. In questo caso, però, non posso farne a meno. Io che sostengo l’Expo 2015 come evento che farà bene al nostro Paese non posso che dare spazio ai numeri diffusi dallo studio della Bocconi. Fanno scena ma soprattutto mi permettono di conquistare qualche altro scettico: che poi è un po’ la mia mission.
Del grande movimento lavorativo abbiamo già parlato: nuova domanda e nuova occupazione. Nei 9 anni presi in esame sono 199mila i posti di lavoro necessari a tenere in movimento la macchina Expo. In questo numero si includono le professioni legate al turismo di Milano e dell’Italia intera. Pensate che i 20 milioni di visitatori attesi tra i padiglioni dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 faranno crescere la produzione di 9,4 miliardi di euro. Solo il turismo garantisce almeno 80mila nuovi posti di lavoro.
Se diamo un occhio al mondo intero, gli investimenti dei 145 Paesi partecipanti ci danno la forza della fiducia nell’Expo 2015 che dovrebbe servire ad alimentare la nostra. Vuoi che gli stranieri debbano crederci più di noi? Secondo me non dovrebbe andare cosi. Se la Cina investe 50milioni di euro, Berlino 33 milioni e l’Angola 16 milioni di euro forse dovremmo fermarci a riflettere.
E se in vista di Expo 2015 tornassimo a sentirci italiani orgogliosi? Se provassimo a buttarci alle spalle tutto quanto di negativo pensiamo del nostro meraviglioso Paese? E se, ancora, mettessimo in un cassetto i pregiudizi su persone, eventi, situazioni, impegni e risultati? Cioè se ci spogliassimo di tutto e provassimo a vedere cosa succede credendoci e dando fiducia?
Cosi…qualche riflessione da lunedì mattina. Chissà che ora del weekend altri scettici si inseriscano tra le fila degli #expottimisti!
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