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EXTRA Venezia. La bambina è arrivata al luna park

Creato il 04 settembre 2010 da Filmdifio
EXTRA Venezia. La bambina è arrivata al luna park
....e la bambina sono io. Datemi una poltrona mediamente comoda, un film e atmosfera da Settima Arte e mi fate felice.Tutto comincia.....dall'aereo. Simpatico il mio compagno di traversata. Raiz degli Almamegretta con inspiegabile panama bianco in cabina. Si siede e via con le cuffiette dell'I Phone. Il volume è molto alto e sento cosa ascolta. Quantomeno ottimo accompagnamento musicale. Arrivo a Venezia e corsa alle toilette. Nel bagno accanto sento una che non smette di parlare al telefono mentre si destreggia, suppongo, con abilità ammirevoli tra borsa, abiti e cellulare. Esce. "Toh che stanga che sono", penso quando la vedo. Non dico chi è. E' pur sempre una signora. E forse non è il massimo pubblicizzare ai suoi interlocutori che, quando sono al telefono con lei, lei fa "altro"...
Il vaporetto che mi porta sull'isola di San Servolo (dove www.mymovies.it festeggerà i suoi primi dieci anni di attività) si trasforma in un simil Titanic. Nessun Leonardo Di Caprio accanto, ma un diluvio che pietrifica gli altri viaggiatori. Verrò a sapere dopo che alla Mostra, a causa del patapatadell'acqua, è successo il finimondo (i Leoni scaraventati a terra, la sala stampa allagata, giornalisti in fuga terrorizzati).
Poi dicono Napoli.... Quando c'è disorganizzazione, tutti pronti ad additare noi poveri terroni. Venezia dovrebbe essere una città quanto meno abituata al rapporto con l'acqua (e vir' tu!). La pioggia ha causato anche l'allagamento della biglietteria e tutti i terminali sono saltati. Questo ha significato dirottare il pubblico "plebeo" del festival, pronto anche a pagare 30 euro per una proiezione, verso soli due pc e verso sole due addette che, vista la fila chilometrica di persone desiderose di acquistare un tagliando, non ho per niente invidiato. Mi sono cimentata anche io nella maxi fila. E non so come (San Gennaro, sei sempre tu?), sono riuscita a prendere uno degli ultimissimi biglietti per "Somewhere" di Sofia Coppola.
Capitolo pubblico. Questo è un festival per addetti ai lavori. Il pubblico è marginale, troppo marginale. Rendono la vita del cinefilo pronto ad affrontare il tour de force in laguna (umidità da paura.....i miei capelli hanno sventolato bandiera bianca subito e giro, fierissima, per il Lido con una capillera degna di Telespalla Bob, Maradona e The Lion King; prezzi esorbitanti....lasciate ogni speranza di, non dico sparagno, ma quanto meno normalità economica...Londra a confronto è low cost!) allucinante. E' una sorta di percorso ad ostacoli, una serie di tappe che solo i più forti e pazienti riescono a superare.La sensazione è che gli addetti ai lavori se la cantano e se la suonano fra di loro. Gli spazi di interazione sono pochissimi, a parte il glamourissimo red carpet. A proposito, mi ci avvicino per dare uno sguardo alla mise della Coppola (e l'adoro, non ci posso fare niente). Chiedo ad una 13-14 enne agguerritissima chi sia passato prima. Lei con una metodicità degna di un ingegnere meccanico mi sventola sotto il naso una rubrica con tutti gli autografi che si è fatta fare. "Laura Chiatti, Sofia Coppola, eccecc" me ne elenca altri, soprattutto italiani, "poi questo qua che non so chi è". E io: "E ti sei fatta fare l'autografo a prescindere?", "Si", mi risponde lei. Per la cronaca era Stephen Dorff, protagonista di "Somewhere".
Non è perché abbia con loro un rapporto "particolare", ma quelli di My Movies sono "i meglio". Il distacco cinema-pubblico si azzera. Ho passato un po' di tempo con loro nel pomeriggio a vedere la loro live chat .....cioè una figata senza limiti. Fanno chattare live con gli utenti registrati attori, registi, sceneggiatori, senza filtri, con, anche una telecamera per il live. Bypassati, in un attimo, pass e contropass, file e contro file e tutto il resto. Assafà!

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