Ezio Corradi: ma che posti di lavoro e quale sviluppo ci hanno proposto in provincia di Cremona?

Creato il 14 gennaio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Ma davvvero i nostri amministratori ed i nostri politici si occupano di lavoro e di posti di lavoro per chi abita nella nostra Provincia?
A leggere dai giornali e dai media, qualcuno può pensare che sia così.
Con quali risultati per il territorio, è proprio tutto da vedere.
Certo la loro fantasia non ha limiti: con la scusa che “occorre il lavoro” amministratori e politici si sono sbracciati non poco per far cadere sul territorio “importanti oppotunità di sviluppo” e, se i cittadini non sono stati veloci a coglierle al volo i loro “imput”, “peste li colga”!
In questi anni, i nostri personaggi in cerca d’autore hanno saputo offrire: progetti per tre centrali turbogas (San Giovanni in Croce, Tamoil, Acciaieria Arvedi), il raddoppio-quadruplicamento dell’acciaieria Arvedi e una nuova vicina zincheria Arvedi (Cremona, Cavatigozzi, Spinadesco, Sesto ed Uniti), tre autostrade (Tirreno-Brennero da Parma a Nogaorle Rocca, Cremona-Mantova, Brescia-Begamo-Milano), una bretella autostradale (Castelvetro Piacentino-Cavatigozzi, compreso il terzo ponte sul fiume Po), sito industriale alla Tencara di Pizzighettone, discarica rifiuti e discarica di amianto di Cappella Cantone, inceneritore di Cremona e nuova centrale a biomasse legnose sempre a Cremona con vista sull’inceneritore, impianti a rischio di incidente rilevante vicino alle abitazioni di Cremona, Cavatigozzi e Spinadesco (Tamoil, Liquigas, SOL, Abibes), a rischio incendio (chimica di Via Bergamo e oleificio Zucchi di Via Acquaviva a Cavatigozzi (ricordando Campello sul Clitumno-PG…), stoccaggi di metano con la sovrapressione di quelli esistenti ed in funzione (Sergnano, Ripalta Cremasca) e due altri nuovi progetti (Bordolano, Romanengo). Centrali a biomasse che fanno della provinca agricola di Cremona il territorio nazioanle a più alta frequenza di biomasse…Tutti progetti compatibili con l’ambiente, il diritto alla salute, al riposo notturno degli abitanti che se li sono trovati vicino alle loro case costruite con i sacrifici di una vita?
Ci auguriamo che qualcuno dei “nostri eroi” ci pensi, e rifletta su quale parte ha avuto (da protagonista, o da comprimario, o da semplice reggicoda) e quanto ha contribuito a portare sul territorio, senza pensare ad alterantive produttive meno invasive e più efficaci, una simile “parata di meraviglie per il lavoro”.
Peccato che “i nostri eroi” in questi siti non ci vadano a lavorare, peccato che le loro linde casette siano lontane da questi siti, tanto da non sentirne nè i rumori, nè gli effluvi odorifici…Eppure nonostate ciò, hanno ancora l’ardire (chiamiamolo così…per non dire altro) di chiedere ad una importante società di stoccagi di metano, di chiamare in questo lavoro, ex dipendenti della raffineria Tamoil. Che dobbiamo pensare di questo incredibile personaggio-fantasioso proponente di nuovi lavori che lui non farà mai? Che gli è rimasto un cotechino sullo stomaco dal veglione dell’ultimo dell’anno appena passato? O che è appena stato morso dalla tarantola.
Tanto da non fargli nemmeno passare per l’anticamere del cervello, quali possano essere le ricadute degli stoccagi di metano sull’ambiente e sul territorio, quindi su tante altre persone che, evidentemente a sua insaputa, oggi vi lavorano e vi abitano sopra dopo aver investito le loro risorse. Eppure questo signore ha firmato (come tanti altri atti dei progetti più sopra citati) la Delibera n. 158 del 23 marzo 2009 della Giunta della Provincia di Cremona e dovrebbe conoscere bene anche la Delibera n. 9604 della Giunta della Regione Lombardia dove si parlava di “microsismicità”, di subsidenza, di rischio di incidente rilevante per le attività di stoccaggio del metano: davvero tutto tranquillo tanto da farci lavorare altre persone in queste attività? Ma poi, avrà avuto il tempo di conoscere cosa ha scritto il Ministero dell’Ambiente a proposito dello stoccaggio in sovrapressione di Sergnano? Ha scritto testualmente il Ministero dell’Ambiente nelle “Prescrizioni” che: ” Qualora la sismicità indotta superi Magnitudo 3,0 – considerando l’epicentro all’interno di un’area definita di raggio uguale a dieci chilometri attorno della testa del pozzo – la pressione di esercizio massima e la frequenza del ciclo diiniezione e di estrazione dovranno essere ridefinite in modo da riportare la magnitudo massima al di sotto di tale valore.” Davvero siamo sicuri che è tutto così a posto e che è tutto tranquillo dopo queste parole scritte nelle “Prescrizioni” del Ministero dell’Ambiente e che non succederà mai niente con gli stoccaggi che abbiamo già attivi sul territorio e su quelli che si stanno modificando e progettando?
Quanto all’invocazione di nuove assunzioni per Bordolano od altri impianti simili, informiamo il solerte procacciatore di ottimi posti di lavoro che in questi giorni è stato presentato il “Nuovo progetto Bordolano Stoccaggio”, il “terzo progetto della serie Bordolano stoccaggo”! In variante del primo progetto del 2008, verrà costruita un’officina per manutenzione e presenziamento dell’impianto (ma che può essere gestito in automatico dalla centrale Stogit di Crema-Sergnano) e che l’occupazione prevista a Bordolano sarà di otto (diconsi otto!) unità su un’area (Cluster A e Cluster B compresi) che si estende per 188.000 mq di “terreno agricolo strategico” (PCPT Provincia di Cremona). Qualcuno ha mai fatto i conti su quanti posti di lavoro si perderanno, sul deprezzamento di case, fabbricati industriali, aziende agricole, industrie, non solo a Bordolano ma nei siti e nei Comuni di una larga parte del territorio cremonese se questi “progetti strategici” (strategici per chi li fà, ovviamente…!) verranno realizzati, dimenticando, tra l’altro clamorosamente, la componente sismica del nostro territorio dove Romanengo, Soncino, Casaletto di Sopra, Ticengo, sono zona sismica dal terremto di Soncino del 12 maggo 1802 i cui effetti si sono estesi fino a Bordolano e ad altri Comuni. Il tutto per otto posti di lavoro a Bordolano?
Come sia pensabile poi sostenere la validità come fonte di occupazione, di stoccaggi di metano vicino a zone simsiche composite riconosciute dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) come è appunto il sito ITCS002 che si trova a confine con il Comune di Brodolano, ma dentro il Parco Oglio Nord (e dentro lo stoccaggio di metano che comprende un’area di 135 kmq con 16 Comuni, due province Brescia e Cremona con 55.000 abitanti) , qualcuno, a partire dai firmatari di quelle Delibere più sopra citate, ce lo dovrà spiegare, conseguenze per la popolazione comprese.
Fermare queste miopi e scellerate opinioni per l’occupazione, questo scempio e questo rischio per il territorio è ancora possibile. E’ sufficiente che uomini di buona volontà decidano di attuare ed applicare il principio universale di precauzione a tutela di cittadini, ambiente e salute: “il mostro del vil denaro e dello sfruttamento economico delle risorse fossili non rinnovabili” non può vincere sempre!
Penso sia un dovere per tutti, specialmente in questo momento di crisi e di possibile riconversione produttiva ed economica, riflettere su quale lavoro si vuole portare in provincia di Cremona: la gente ha diritto a lavorare ed a vivere in un ambiente sano come la nostra Costituzione sancisce e stabilisce dal 1° gennaio 1948. Qualcuno prima di fare proposte quanto meno azzardate, dovrebbe documentarsi e farsi, soprattutto un buon esame di coscienza su come ha utilizzato fino ad oggi il “suo potere politico”.

Ezio Corradi

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