Accennammo qualche tempo addietro riguardo alla perdita di smalto del team inglese Codemasters, che aveva però tirato fuori dal cilindro un grande Dirt Rally, seppur in accesso anticipato.
A distanza di qualche mese ci troviamo a parlare dell’ennesimo capitolo dedicato alla Formula 1, il primo episodio su next-gen che attendevano con trepidazione perché – a detta dello sviluppatore stesso – avrebbe rappresentato il segno di svolta della serie.
Facile intuire che qualcosa non sia andato come previsto, vediamo quindi di spiegarvi cosa secondo noi non ha funzionato e cosa manca ancora, dopo ben sei capitoli già rilasciati, alla serie.
GRAFICA E POC’ALTRO
Partiamo subito da un presupposto: per far sì che un motorsport come quello della Formula 1 risulti appetibile a quanti più videogiocatori, la presentazione audiovisiva ricopre un ruolo di estrema importanza.
Ed è quello che fa, ed ha fatto, la serie targata Codemasters, migliorandosi ove possibile di anno in anno nella qualità grafica di asset, livree, piste, illuminazione dinamica associata a quelle condizioni meteorologiche tanto amate da fare invidia a numerosi esponenti corsaioli, forse più rinomati dal punto di vista del brand. In termini di simulazione, però, nonostante qualche lieve miglioramento all’handling delle vetture, il processo di sviluppo ha subito più d’un intoppo, a causa della presenza massiccia di bug accompagnata da una qualità dell’intelligenza artificiale abbastanza discutibile, e nemmeno in questo F1 2015 sono stati compiuti passi in avanti a proposito.
Tempi ristretti, asfissianti sponsor, più d’una release annuale sulla quale lavorare, hanno portato questa Formula 1 e il team inglese a rimandare troppo a lungo quel che sarebbe dovuto essere alla base del progetto: una carriera esaltante, rinnovata, credibile ed emozionante, e più attenzione al contorno, ai dettagli, alle fasi nei box.
Tutto questo, nostro malgrado, non è avvenuto nemmeno nell’ultimo capitolo disponibile da qualche settimana su Pc, Ps4 e Xbox One, anzi i contenuti offline sono stati addirittura diminuiti, vista la cancellazione della classica modalità carriera che ci aveva accompagnato nelle scorse edizioni. Sorvolando su alcune defezioni quali la modalità Classic (apparsa nella versione 2013) che definire acerba sarebbe un eufemismo, o del classico split-screen caduto ormai in disuso, F1 2015 pecca per contenuti, e nonostante la minor mole di dettagli sui quali lavorare sono evidenziabili tantissime pecche, che fanno capolino ad ogni nuova sessione di gioco: dai bug sparsi ovunque all’arretrato e inverosimile sistema di danni, dall’online sempre poco appetibile e fine a se stesso al comparto sonoro tremendamente peggiorato.
Non tutto dà la sensazione di vecchiume e poca passione durante lo sviluppo, perché s’è una cosa che è migliorata quella è la sensazione di guida all’interno delle monoposto, percepibile durante ogni gara, soprattutto se settata in modo tale da renderla quanto più vicina alla durata della controparte reale, senza alcuni aiuto alla guida e con tutti i regolamenti del caso; non vi aspettate una simulazione pura, l’F1 di Codemasters è fin dalla sua nascita il più classico dei “simul-arcade” presenti sulla piazza, ma riesce a dare più di qualche buona impressione in pista anche ai veterani del motorsport, virtuale e non. Non dispiace nemmeno il piccolo passo in avanti compiuto sul fronte grafico, che testimonia una crescita piuttosto evidente degli sviluppatori su questo fronte, ma la domanda è: basta così poco?
CHI SI ACCONTENTA…
Difficile pensare che goda per davvero, almeno dopo aver sborsato una cifra importante e testato a fondo questo F1 2015. Pochissime le modalità, che impegnano e appassionano poco il giocatore: dalle classiche gare rapide alle prove a tempo, dal solito acerbo multiplayer alla modalità stagione che ha “sostituito” la carriera, non più disponibile, quella tramite cui orde di fan battagliavano contro i loro beniamini utilizzando il proprio alter-ego. Mancanza non di poco conto, visto che rappresentava da sola grandi aspettative, e che francamente non ci spieghiamo; ancor più in virtù di un prezzo di lancio rimasto invariato (49,99 euro nella versione Steam), che per questo videogame non risulta essere giustificabile in alcun modo.
Ad ogni modo, la modalità Stagione tenta di sopperire alla mancanza della Carriera, o almeno risulta essere l’unica modalità offline interessante a medio/lungo termine. Ci ha divertito abbastanza, ma anche qui sono evidenti mancanze storiche come una IA credibile e soprattutto ben bilanciata durante ogni weekend di gara, di fatto abbiamo assistito a prestazioni sbalorditive dei nostri avversari, in prova o qualifica, poi frantumatesi in gara senza motivo.
E non da meno la scelta di introdurre una telecronaca in italiano, dal livello qualitativo molto basso, che ci ha riportato indietro negli anni, ai tempi dei titoli di Formula 1 sulla prima PlayStation, e ciò non è di certo un bene…
Per gli amanti delle sfide abbiamo poi un’altra brutta notizia: mancano anche quelle che avevano contraddistinto gli ultimi capitoli di questo brand, ma soprattutto non si è provveduto a sistemare in maniera certosina il comparto multigiocatore, ingiocabile da principio e pian piano fixato tramite alcune patch, ma non è ancora in forma ottimale. Crash, freeze, lag, una community di gamer come sempre poca propensa al fair play, hanno reso quest’appendice una delle modalità più superflue e inutili di F1 2015.
Male, quindi, e possiamo confermare ciò anche a distanza di circa tre mesi dalla data di rilascio.
Chiudiamo il cerchio affrontando il discorso riguardante il fronte tecnico. Abbiamo già accennato ad un calo di qualità della controparte sonora, afflitta da una telecronaca italiana davvero scadente e da un’effettistica riciclata pari pari da quella introdotta in F1 2014, che in alcune circostanze ci ha lasciato basiti per la qualità infima di alcune campionature; meglio la parte visiva, quindi legata alla grafica vera e propria, che si conferma fiore all’occhiello di questa produzione. Sessanta fotogrammi sempre fluidi in risoluzioni Full HD o anche superiori, per chi adotta sistemi multi-schermo o è in possesso di schede grafiche e monitor all’avanguardia, mettono bene in mostra la buona qualità delle piste e delle monoposto, meno quella dei box, delle animazioni del gruppo di meccanici ai pit stop e dei dettagli fuori pista.
Promosso invece a pieni voti, è questa è una riconferma più che una sorpresa vera e propria, il meteo dinamico: ancora una volta degno di nota, che da solo riesce a donare qualcosa in più sul fronte “simulativo” e strategico alle fasi di gara.
COMMENTO FINALE
Altro giro, altro tonfo nell’acqua. La serie dedicata alla Formula 1, per Codemasters sta diventando forse un peso in termini di gestione delle risorse e di sviluppo; ci eravamo lasciati con un insipido F1 2014 con la speranza di avere tra le mani, dopo qualche mese, il primo vero capitolo next-gen della serie, invece i risultati son stati ancor più scadenti.
Una carenza di modalità disarmante, un codice di gioco pieno zeppo di bug, il solito online di sempre, fanno da presentazione a tutto il resto, ossia a quella grafica accattivante e a quel meteo dinamico tanto invidiati da altri racing game. Passi indietro anche sul comparto audio, non solo per l’effettistica dei motori, quanto soprattutto per la qualità di una telecronaca che ci ha riportato indietro negli anni, ai capitoli di F1 arrivati sulla prima PlayStation. Inaccettabile.
PREGI: Buon comparto grafico. Meteo dinamico.
DIFETTI: Bug a iosa. Carenza di modalità. Solito online acerbo e poco accattivante. Comparto audio aberrante. Sistema di danni risibile.