Lo stesso Arrivabene ha dichiarato che, all’inizio, avrebbe voluto apportare qualcosa di originale, ma anche lui, non appena è venuto a contatto con la grandezza della storia del Cavallino, non ha fatto altro che ‘chinare la testa’ e proseguire nel solco della scuderia.
Le parole di Arrivabene dimostrano che se la Ferrari, anche all’estero, è conosciuta come ‘la Scuderia’ con la S maiuscola, qualcosa di vero c’è. La Ferrari è una delle poche aziende a livello mondiale, se non l’unica nel suo settore, che riesce a mettere d’accordo tutti. Attorno al cavallino rampante aleggia un alone quasi magico, fatto di eroi e passione, a cui nessuno, se vi ha contatto, sa resistere. Se ce ne fosse bisogno lo dimostra anche il gesto con cui Vettel ha mostrato il suo casco sul podio di Interlagos: vi è rappresentata la storia Ferrari, come un enorme affresco compresso in un fazzoletto di pochi centimetri. Questo pilota, e il suo team manager, hanno compreso fino in fondo la grandezza del mito ed è ormai connaturato in loro. Ed è una garanzia sull’immediato futuro Ferrari.
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