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F1 “Barahonda” McLaren, Button unica certezza

Da Tony77g @antoniogranato

Alessandro FranceseF1Sport.it

21 marzo 2015 – Ad una settimana dal GP di Malesia pare confermata la presenza di Fernando Alonso a bordo della McLaren. Ad unire lo spagnolo alla squadra al momento c’è solo uno dei periodi più delicati della storia di entrambi.

Confusione McLaren.

E’indubbio che il matrimonio tra Fernando Alonso e la scuderia Anglo-giapponese non sia partito sotto i migliori auspici. Oltre alla mancanza di prestazioni della power-unit Honda, ad acuire la frizione tra lo spagnolo e la squadra, c’è stata la malagestione dell’incidente di Jerez. Fatto su cui a tutt’oggi non esiste chiara spiegazione. Ron Dennis ha protetto prima di tutto la squadra , Alonso e il suo entourage non hanno gradito.

Stop politico?

E’ chiaro che lo spagnolo ha subito un infortunio ma le malelingue, come riporta la Gazzetta dello Sport di oggi, pensano che Alonso non abbia forzato per rientrare a Melbourne lasciando che l’assicurazione pagasse 1,8 milioni per la gara persa. Magari sono solo illazioni ma di certo sono ipotesi frutto della totale mancanza di chiarezza che ha caratterizzato l’episodio. In Malesia lo spagnolo ci sarà, ma soltanto dopo la visita FIA. Il mistero dunque rimane. La Malesia inoltre è uno scenario delicatissimo in cui correre. Le sue alte temperature non sono l’autunno australiano e i problemi, anche di raffreddamento del motore Honda, qui potrebbero essere esaltati. Alonso non se lo augura, una figuraccia potrebbe avere effetti immediati. Nel frattempo la squadra si stringe intorno allo scudiero Button il quale nel post GP australiano si è detto soddisfatto di aver concluso la gara, almeno un punto da cui partire.

Crisi Tecnica

A condire il mal di pancia Alonsista in McLaren c’è la scarsa e disarmante competitività della monoposto. La gara di Melbourne ha visto la McLaren arrostire un motore ed arrivare ultima con Button. La monoposto pativa una carenza di circa 200 CV rispetto la concorrenza. Se la gara è stata vissuta come un test potrebbe anche essere stata positiva, la monoposto ha percorso km ed acquisito dati. Proprio Jenson Button , già uomo Honda ed ultimo vincitore nel 2006 di un GP per la casa giapponese, si è detto soddisfatto della prova proprio per queste motivazioni.

Dall’altra parte del box Alonso si trova con un motore in meno scoppiato nel giro di schieramento in Australia sulla monoposto del sostituto Magnussen, sono 4 per tutta la stagione, e con una vettura che a detta di Boullier potrebbe necessitare di 24 mesi per raggiungere il top. Il tempo che serve alla squadra è il medesimo che Alonso non aveva in Ferrari, è il tempo che non aspetterà in McLaren. Hamilton avvicinato dalla rossa ancora non ha rinnovato con Mercedes, ed Alonso dallo scorso agosto ha un chiodo fisso. Vuole una macchina vincente che però non è quella che guida, almeno per adesso.

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