Dakar, 5 gennaio 2015 – All’età di 77 anni è morto l’ex-pilota di Formula 1 Jean-Pierre Beltoise. Lascia la moglie Jacqueline Cevert (sorella di François) e i due figli Anthony e Julien. Beltoise fu famoso in Francia perchè, insieme proprio a Cevert e a molti altri, fu capace di ridare popolarità allo sport automobilistico.

Anche nel 1970, con Stewart passato alla Tyrrell, i risultati di Beltoise furono buoni, visto che guadagnerà il nono posto con 16 punti. Però, la mancanza dello scozzese pesò sulle sorti del costruttore francese e, infatti, gli anni successivi i risultati ne risentirono. Nel 1971, con Stewart iridato per la seconda volta, Beltoise ottenne solo un punto. Jean-Pierre così decise di cambiare aria e si accasò per il 1972 alla BRM ed ebbe copme compagno di squadra, insieme a molti altri, Peter Gethin. Beltoise rimase a secco in tutte le gare, tranne una.
Quella gara, il Gran Premio di Montecarlo, che iniziò con il meteo incerto sulle qualifiche, portò Beltoise al quarto posto in griglia, a dispetto delle difficoltà che pativa il team BRM, con Gethin e tutti gli altri che non riuscirono a risolvere i problemi di assetto che attanagliavano la vettura inglese sul tracciato del Principato. Ma Beltoise non fu solo lesto in qualifica; in gara, infatti, non ci fu storia sin dal via: Jean-Pierre brucia allo scatto la Lotus 72 di Fittipaldi e le Ferrari 312B2 di Ickx e Regazzoni. Risultato: si porta in testa e comanderà la gara in solitaria, percorrendo 80 giri in solitudine, con Jacky Ickx che provò a insidiarlo, ma la BRM numero 17 fu inavvicinabile, tant’è che al traguardo il distacco fu di ben 38 secondi.

Forse anche per questo motivo, Beltoise si battè per la sicurezza in pista e sulla strada, fondando diversi anni più tardi un centro di guida sicura, chiamato “Conduite Juste” (Guida Giusta). Non solo, ideò e progettò il circuito di Haute Saintonge, inaugurato nel giugno 2009, “per l’educazione di tutti alla buona giuda cittadina e per vivere i problemi meccanici con un approccio moderno“.
L’eredità di Beltoise, quindi, è pesante e ricade sulle spalle di tutti coloro che hanno a cuore la sicurezza, in pista come sulle strade di tutti i giorni. Il ricordo di Beltoise è affidato alle parole di Jean-Louis Moncet, della redazione Formula 1 di Canal+: “Ha raggiunto il paradiso dei piloti perduti stamattina, rendendoci orfani di un’epoca gloriosa dello sport automobilistico“. Mai parole furono più vere.
F1 | E’ morto Jean-Pierre Beltoise, pioniere della sicurezzaF1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi