21 giugno 2013 – Inutile dirlo, ma la sentenza del Tribunale Sportivo Internazionale della FIA ha lasciato buona parte degli sportivi che seguono lo “sport” della F1 veramente molto scontenti.
Non a caso abbiamo messo le virgolette di fianco alla parola “Sport”. Siamo sicuri che si tratti ancora di Sport? Che in Formula 1 fossero presenti enormi poteri economici, e che questi in passato delle volte, abbiano influenzato l’andamento di questo “sport”, crediamo sia ben risaputo da tutti. Ma c’erano però presone, ancora disposte a credere che questi interessi, non sarebbero mai riusciti a minare le fondamenta dello spirito sportivo che dovrebbe essere alla base di tutta la F1. Invece questo è accaduto.Tornano alla mente le parole di Flavio Briatore, quando definiva la F1, non uno sport ma un business, forse il Boss aveva ragione, come spesso gli capita di averla.
Di fatto il Tribunale ha creduto alla buona fede della Mercedes, ma quale buona fede? Siamo sicuri che Ross Brawn (e Lauda, e Wolff) abbiano agito in buona fede? Allora ci spieghi il tribunale per quale motivo sono stati fatti girare in pista Hamilton e Rosberg con caschi anonimi? Per quale motivo i piloti hanno inviato tweet di depistaggio, facendo credere ai follower di essere addirittura negli USA nei giorni in cui a Barcellona si svolgeva il test? Tornano alla mente le parole di Totò in risposta all’Onorevole: “Ma mi faccia il pacere!”
Intanto è bene ricordarlo, per il momento ha vinto la Mercedes ed hanno perso tutti gli altri. Vuoi mettere un test di 1000 km per tre giorni in pista da sola (senza nessuno a spiarti) che tre giorni di test con ragazzi debuttanti a Silverstone… Qui chi esce vincente è la Mercedes e perdenti in primo luogo Ferrari e Red Bull ma più di tutti, forse, proprio, lo Sport.
F1 | FIA: Mercedes in buona fede, “Ma mi faccia il piacere!”F1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi