17 marzo 2014 – La tanto attesa prima corsa della nuova era della F1 è già andata in archivio. Il weekend del GP d’Australia ha avuto tantissimi spunti di interesse, nel bene e nel male. Sorrisi e bocce cucite tra addetti nei box e tra gli addetti ai lavori hanno caratterizzato il post-gara di Melbourne.
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TOP
I deb: Magnussen, Kvyat e Ricciardo (che debuttante non è ma come se lo fosse in quanto per la prima volta in un top team) portano a casa tutti una gara strepitosa anche se con risultati di classfica finale differenti. Il danese mette in ombra l’esperto compagno di squadra per tutto il weekend; stesso discorso vale per Dani Ricciardo nei confronti di Sebastian Vettel (il pesce fuor d’acqua del team, a Melbourne, sembrava proprio il tedesco); l’arrivo a punti del russo, infine, gli vale una citazione nel libro dei record della storia della F1.
Valtteri Bottas: Appena al secondo anno in F1 e con una macchina decisamente più promettente e competitiva di quella dello scorso anno, il finnico si dimostra in grado di trascinare il team verso traguardi decisamente importanti quest’anno. Non teme il confronto con il più esperto Felipe Massa e, forse, guida addirittura in maniera più convinta e determinata del brasiliano.
Mercedes: Forse scontato questo segno ‘+’ per il team diretto da Lauda e Wolff ma sicuramente doveroso e meritato. Hanno stravinto, con dominio totale, il primo GP stagionale. Hanno un motore superiore a tutti gli altri e una macchina che potenzialmente potrebbe mettere imbarazzo all’intero lotto. Quest’anno neanche la tanto blasonata Red Bull sembra stargli davanti. Da migliorare (ma vale per tutti) l’affidabilità in quanto Hamilton ha accusato un guasto alla vettura (con conseguente ritiro) dopo quattro giri. Le sensazioni per il futuro, però, anche a valle di tutta una sessione di test invernali, sono decisamente ottimistiche per quanto riguarda questo particolare aspetto.
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FLOP
Sergio Perez: Scaricato dalla McLaren alla fine della scorsa stagione, il messicano doveva dimostrare a se stesso ed a un po’ di persone, di essere veramnete un top driver. Alla prima uscita stagionale, invece, di top non si registra nulla. Palesemente in difficoltà in tutte le sessioni di test, Sergio le busca puntualmente dal blasonato compagno Hulkenberg le cui prestazioni, ormai, non fanno più notizia.
Lotus-Renault: Team decisamente ridimensionato dopo l’aver perso grandi nomi (Raikkonen, Boullier, Allison, tanto per citarne qualcuno) che l’avevano proiettata nell’olimpo dei grandi durante il bienno 2012-2013. Gli uomini di Enstone hanno interpretato il weekend australiano come un proseguio dei test pre-stagionali. Si sono detti contenti del fatto che hanno percorso più giri nel weekend appena concluso che in tutti i giorni di prove disputati in inverno. Intanto, però, hanno portato a casa zero punti con una vettura carente di prestazioni che, puntualmente, non riesce neanche ad uscire dai box o che si ferma per i motivi più disparati.
Il risparmio carburante: decisamente negativo il fatto che ora, per essere sicuri di aver portato a casa i punti, il podio o la vittoria, si debba verificare di aver consumato al massimo 100 kg di carburante (Ricciardo ne sa qualcosa). Questa è una regola veramente in controtendenza per la F1. Ok al via libera per le tecnologie ‘green’, ok per il motore ibrido (termico-elettrico), ok qualsiavoglia decisione per abbattere i costi ma dai box, l’incutere timore ai piloti sulla questione del risparmio del carburante equivale a ribaltare la natura, l’essenza intrinseca di un intero sport.
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Lo start del GP d’Australia 2014
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