24 agosto 2014 – Daniel Ricciardo vince il GP del Belgio a Spa. Condotta di gara strardonaria per l’australiano, che ha approfittato di un contatto fratricida delle Mercedes al secondo giro per vincere la sua seconda gara consecutiva. Bottas a podio, Raikkonen protagonista assoluto.
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Gara con molti colpi di scena, sia dentro che fuori la pista. La gara si preannuncia asciutta, scongiurate le tante minacce di pioggia. Allo start primo brivido con Fernando Alonso che rimane bloccato sui cavalletti a causa di un problema alla vettura. I meccanici Ferrari hanno anche assistito lo spagnolo fino a giro di ricognizione inoltrato e, quindi, ben oltre il limite di tempo consentito. La vettura numero 14 va subito “under investigation” e verrà penalizzato con un aggiunta di cinque secondi da scontare al primo pit stop.
Nei primi due giri accade di tutto. La partenza è positiva per Hamilton e Vettel, col tedesco che cerca addirittura di attaccare il battistrada ma senza successo e torna ad essere terzo. Il colpo di scena più importante della gara – e forse dell’intero mondiale di F1 – arriva al secondo giro, al rettilineo del Kemmel, quando Rosberg cerca di attaccare il compagno di squadra e con un errore di valutazione va a pizzicare la gomma posteriore sinistra del compagno (immagine a fianco). Hamilton perde subito aderenza, la gomma si sgonfia ed è subito fuori gioco. Di li a poco rientra ai box per cambiare lo pneumatico ma finisce in fondo al gruppo. Rosberg è primo ma non fugge via, segnale che forse anche la vettura n. 6 ha subito danni.
Ricciardo, intanto, ha un passo eccezionale e riesce a passare prima Alonso e poi il compagno di squadra. La minaccia a Rosberg è reale e si concretizza quando il tedesco rientra ai box al giro 8, approfittando per cambiare sia le gomme, sia l’ala danneggiata nel contatto con Hamilton. Le due Red Bull sono al comando, non accadeva dalla scorsa stagione.
Col gioco dei pit stop, è la Ferrari di Raikkonen a sorridere. Gli uomini di Maranello riescono a mettere il finlandese davanti a Vettel, ritrovandosi così in seconda posizione e con un passo davvero eccellente, non inferiore a quello di Ricciardo, leader della corsa. Rosberg è finito quarto e non sembra avere il passo giusto per restare a ridosso dei tre di testa.
La situazione gara diventa un po’ confusa verso la metà: un po’ tutti i driver effettuano la seconda sosta ai box. Tutti tranne Ricciardo che, intanto, prosegue, così come Bottas che si ritrova dietro la Red Bull in seconda posizione. Rosberg, dopo aver montato le medie, ritrova il passo giusto e inizia a scavalcare un po’ tutti i suoi avversari ritrovandosi dietro al duo di testa. Quando questi si fermano, Ricciardo tiene la testa, la Mercedes è subito dietro e Raikkonen è in piena lotta per il podio con una gara straordinaria.
Il momento decisivo della gara, per Rosberg, avviene a dieci tornate dal termine, quando arriva ancora al box per cambiare gomme e si lancia in un finale di gara in stile Ricciardo a Budapest. Il tedesco della Mercedes è impressionante: guadagna dai due ai tre secondi al giro su Ricciardo, arrivando a minacciare l’australiano nel finale ma senza mai riuscire a passarlo. Raikkonen, purtroppo, non regge il passo della Williams di Bottas e nel finale di gara è costretto a cedere il podio al suo connazionale. Nello stesso momento assistiamo al ritiro di Hamilton, in piena polemica col suo muretto box (approfondiremo la questione dopo il GP).
Daniel Ricciardo, quindi, vince il suo terzo GP in carriera, il secondo consecutivo. Impressionante vittoria della Red Bull ma distacco abissale tra le due vetture, con il vincitore che imprime ben 50 secondi di distacco al suo compagno di squadra. Rosberg è secondo e porta a 29 i punti di vantaggio su Hamilton in classifica piloti. Lauda e Wolff, in coro, intervistati dopo la gara, definiscono “inaccettabile” la condotta di gara di Rosberg. Ci saranno polemiche infinite a riguardo. Bottas finisce sul terzo gradino del podio, Raikkonen appena ai margini, con una gara fantastica nella sua Spa. La battaglia per il quinto posto vede vincitore Sebastian Vettel ma vi è stata una bagarre incredibile negli ultimi due giri, con colpi più o meno “legali” a ripetizione. In particolare Fernando Alonso è stato protagonista di un episodio molto discutibile con Kevin Magnussen, con il danese che ha letteralmente spinto fuori pista lo spagnolo al Kemmel. Dopo un’ora dalla fine della competizione, il danese viene ufficialmente penalizzato di 20” aggiuntivi sul suo tempo di gara e finisce fuori dai punti mentre Alonso e la sua Ferrari vengono classificati al settimo posto.
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Ordine di arrivo del GP del Belgio 2014 :
Pos
Pilota
Team
Nr. Giri
Gap
1 Daniel Ricciardo Red Bull Racing-Renault 44 -
2 Nico Rosberg Mercedes 44 +3.3 secs
3 Valtteri Bottas Williams-Mercedes 44 +28.0 secs
4 Kimi Räikkönen Ferrari 44 +36.8 secs
5 Sebastian Vettel Red Bull Racing-Renault 44 +52.1 secs
6 Jenson Button McLaren-Mercedes 44 +54.5 secs
7 Fernando Alonso Ferrari 44 +61.1 secs
8 Sergio Perez Force India-Mercedes 44 +64.2 secs
9 Daniil Kvyat STR-Renault 44 +65.3 secs
10 Nico Hulkenberg Force India-Mercedes 44 +65.6 secs
11 Jean-Eric Vergne STR-Renault 44 +71.9 secs
12 Kevin Magnussen McLaren-Mercedes 44 +74.2 secs (pen.)
13 Felipe Massa Williams-Mercedes 44 +75.9 secs
14 Adrian Sutil Sauber-Ferrari 44 +82.4 secs
15 Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari 44 +90.8 secs
16 Max Chilton Marussia-Ferrari 43 +1 Lap
17 Marcus Ericsson Caterham-Renault 43 +1 Lap
18 Jules Bianchi Marussia-Ferrari 39 +5 Laps
Ret Lewis Hamilton Mercedes 38 +6 Laps
Ret Romain Grosjean Lotus-Renault 33 +11 Laps
Ret Pastor Maldonado Lotus-Renault 1 +43 Laps
Ret Andre Lotterer Caterham-Renault 1 +43 Laps
F1 | GP Belgio: Ricciardo vince, la Mercedes “scoppia”F1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi