25 novembre 2013 – GP Brasile, ultima prova iridata dell’anno, dominata ancora una volta (per chi avesse avuto qualche dubbio) dal duo Red Bull, quarta doppietta stagionale. Nel giorno dell’addio a Mark Webber, Alonso completa un podio che avrebbe voluto volentieri cedere a Massa, qualora ci siano state le possibilità. Nonostante la bella gara della McLaren, il team di Woking conclude l’anno senza neanche un podio all’attivo (peggiore risultato della sua storia dall’anno della sua fondazione).
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TOP
- Mark Webber: nell’ultima gara della sua bella carriera, Mark spara le sue ultime cartucce per arrivare a un secondo posto che sa quasi di vittoria. Sebbene la sua partenza non sia stata, come al solito, molto positiva, l’australiano comincia una rimonta che, tra l’altro, ha visto il doppio sorpasso ad uno come Alonso e lo ha proiettato alle spalle del solo Vettel. Il suo giro finale senza casco in macchina, poi, ha dato un briciolo di ‘umanità’ a questo sport forse troppo lontano da certe sensazioni.
- McLaren-Mercedes: ultima gara dell’anno portata avanti con la consapevolezza di poter battagliare per posizioni onorevoli. Button parte dalle retrovie con assetto da asciutto e Perez è protagonista di una corsa consistente. Ieri la McLaren ha dimostrato di avere un discreto potenziale. Da capire se era frutto delle peculiarità della pista del Brasile o solo di mera fortuna.
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FLOP
- Lewis Hamilton: ha dichiarato di correre a San Paolo pensando all’idolo locale Ayrton Senna. Del paulista, però, s’è visto ben poco. Attardato in qualifica, Hamilton è protagonista di una buona gara che lo porta anche davanti al compagno di squadra Rosberg. Più avanti, però, si è reso protagonista di un incidente evitabile che, causa penalità legittima, l’ha portato nella parte bassa della zona punti. Un weekend negativo ci può stare ma l’anno prossimo l’inglese dovrà evitarne se vuole essere uno dei protaginisti per la lotta all’iride.
- Heikki Kovalainen: è stato chiamato per sostituire Kimi Raikkonen negli ultimi due Gran Premi dell’anno ma l’apporto del finlandese è mancato alla Lotus, e non poco. Dalla sua c’è un anno intero quasi di inattività ma l’approccio agli eventi del weekend probabilmente non era quello che il team si aspettava per tenere ancora vive le speranze della lotta per il costruttori.
- Jean Eric Vergne: dopo una buona qualifica, con entrambe le STR nella top-10, il francese non è stato protagonista di una gara consistente. A differenza del compagno di squadra, JEV lotta sempre a centro classifica e quasi mai per le posizioni in zona punti. Da quando Ricciardo è stato annunciato come compagno di Vettel, il transalpino ha perso un po’ di concentrazione e smalto.
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