F1, gp di corea 2013: dominio del solito vettel, 6° alonso

Da Postpopuli @PostPopuli

di Francesco Gori

Siamo in Corea, per il 14esimo appuntamento del mondiale di Formula 1 2013. Cambiano le piste, non i risultati: domina ancora Vettel su Red Bull, che precede sul traguardo le due Lotus di Raikkonen e Grosjean. Solo sesto Fernando Alonso.

foto sportemotori.blogosfere.it

PROVE. Il consueto re è Sebastian Vettel che domina libere e soprattutto ufficiali, segnando il solito gran tempo (1’37”202), permettendosi anche il lusso di risparmiare un treno di gomme. Dietro a lui l’unico reale avversario, ovvero Lewis Hamilton con la sua Mercedes. Sorprende il terzo posto di Grosjean, davanti a Rosberg, quindi le due Ferrari di Alonso e Massa in 5a e 6a posizione (distanti più di 8/10 dal tedesco), secondo un trend ormai standard. Tra i top driver 13° Webber, terzo in realtà ma penalizzato di dieci posizioni per il “passaggio” in quel di Singapore e 10 ° Raikkonen.

GARA. Pista asciutta, della prevista pioggia non c’è traccia. Gran partenza di Grosjean che sorprende Hamilton e si porta subito dietro al leader Vettel. Massa ne combina subito una delle sue, andando in testacoda alla curva 3 e finendo in fondo al gruppo, sfiorando il crash con Alonso, sesto dietro Hulkenberg. Dalle retrovie solita rimonta del grintoso Raikkonen che supera in successione Ricciardo (bello start insieme a Maldonado) e poco dopo anche un Alonso stranamente arrendevole. Anche Webber risale a suon di sorpassi, mentre davanti Vettel scappa, ma senza accumulare il consueto distacco.

Alto il degrado delle gomme e primo pit stop per tutti dal 10° giro in poi. Unico a non fermarsi per diversa strategia è Ricciardo, lenta invece la sosta ai box di Kimi che perde di nuovo la posizione su Alonso. Buona anche la prova di Hulkenberg.

Vettel si mantiene davanti, Grosjean e Hamilton a pochi secondi sono gli avversari più pericolosi, quindi Rosberg e il terzetto Hulkenberg-Alonso-Raikkonen a precedere Webber. La Ferrari non riesce ad attaccare la Sauber: chiara indicazione sullo standard di prestazioni della vettura di Maranello. Con la Lotus di nuovo ai box, è anzi Webber a sorprendere lo spagnolo. Crollano nel frattempo le prestazioni di Hamilton, Rosberg lo supera ma poco dopo accusa un problema al musetto, che scintilla pericolosamente e lo costringe al cambio.

Al giro 32 la gomma di Perez esplode e perde detriti, con il messicano che prosegue a velocità elevata, confermandosi pilota ad alto rischio. La conseguenza di ciò è la safety-car e il cambio di strategie, con sosta immediata.

Si riparte a 18 tornate dal termine senza gap, con Vettel che precede le due Lotus di Grosjean e Raikkonen, quindi Hamilton, Hulkenberg e Alonso. 11esimo Webber, autore di tre soste. C’è il tempo di vedere Hulkenberg superare Hamilton e soprattutto Raikkonen attaccare con successo Grosjean, poi altro colpo di scena: Di Resta si gira e centra il solito, sfortunato Webber (le disgrazie Red Bull tutte a lui), con la macchina che va a fuoco come a Singapore. Ancora safety-car, anticipata paradossalmente da una jeep dei soccorsi.

Altra ripartenza al 40°, Raikkonen ci prova su Vettel, che però scappa via, mentre è battaglia Hamilton-Alonso per il 5° posto. In lotta anche Hulkenberg, con la Sauber velocissima in accelerazione.

Ma le emozioni attese non arrivano, con le posizioni cristallizzate al traguardo. Domina e vince Vettel, davanti al duo Raikkonen-Grosjean, quarto un meritevole Hulkenberg, quindi Hamilton e Alonso.

La Corea mette fine a qualsiasi dubbio mondiale: troppo forte Sebastian Vettel, più delle safety-car, più di avversari ormai arresi allo strapotere Red Bull. Mesto il sesto posto di Alonso dopo gara abulica. Il pensiero è ormai al 2014, dove il Kimi Raikkonen di oggi potrà aiutare il team Ferrari più di un Massa qualsiasi.

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